Politica
I “giochetti” di fine stagione, Glorioso e la cernita dei fedeli

La mossa di azzerare la Giunta. Alchimie di Palazzo, incomprensibili ai cittadini, di un politico che a tutti i costi vuole ritagliarsi un ruolo anche dopo il suo mandato.
di Vittorio Fiorenza
Tutti e quattro accompagnati alla porta. Con parole gentili di ringraziamento e probabilità di essere ripescati. Ma al momento sono fuori. Una firma su una determina ha licenziato gli assessori della giunta comunale di Biancavilla. L’Esecutivo cittadino è stato azzerato su decisione del sindaco Giuseppe Glorioso.
Nel formalismo istituzionale, una nota dell’ufficio stampa comunale fa sapere che l’atto «è frutto di una scelta meditata al fine di rilanciare l’azione amministrativa, da qui alla scadenza del mandato elettorale, e di confermare l’effettiva rappresentazione delle forze politiche, che condividono quest’esperienza politico-amministrativa, all’interno dell’organo esecutivo».
Fuori dal politichese, Glorioso -non nuovo ad azioni simili- sembra volere tentare così di misurare l’effettiva lealtà dei componenti di maggioranza. Una maggioranza sfilacciata e rissosa, nonostante sia stata ricostituita da alcuni mesi, almeno sul piano formale.
Pur essendo al suo secondo mandato e in scadenza tra un anno, Glorioso vuole forse avere un ruolo, un peso e un potere decisionale, diretto o indiretto, sul “dopo”. Non solo sui giochi delle Amministrative. Non è un mistero che Glorioso guardi con interesse pure alle prossime elezioni regionali e nazionali, ricercando una via per restare nel “circolo politico”.
Da qui, quindi, la mossa di azzerare gli assessori (Giuseppe Sapienza, Vincenzo Mignemi, Vincenzo Chisari e Rosanna Di Paola) ed avviare forse una cernita.
Una mossa che, al di là dei lunghi orizzonti, dovrebbe servire pure all’immediato politico. È da sbrogliare, infatti, anche il nodo dei “calaciuriani”. Una forza che era stata defenestrata dalla Giunta per consentire il disgelo con i ribelli del “gruppo misto” con la promessa che sarebbe rientrata ai primi di gennaio. Un patto non ancora rispettato: Luigi D’Asero, indicato assessore, resta in attesa.
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►Forza Italia: «Segue ormai una politica egoistica, Glorioso si dimetta»
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Istituzioni
Luigi D’Asero lascia la presidenza e il Consiglio: è il turno di Portale e Stissi
L’esponente del Movimento per l’Autonomia conclude un ciclo politico: «Accordi di maggioranza»

Luigi D’Asero si dimetterà a giorni da presidente del Consiglio Comunale di Biancavilla e anche dalla carica di consigliere.
Lo ha annunciato lui stesso nel corso di una conferenza stampa, motivando la scelta come un passaggio politico concordato con la coalizione di maggioranza e con il proprio gruppo politico, il Movimento per l’Autonomia.
Nello scranno più alto dell’assemblea cittadina andrà ora, secondo gli accordi, Fabrizio Portale. Per la carica di consigliere, D’Asero sarà sostituito dal primo dei non eletti del Mpa, Giuseppe Stissi.
Per l’occasione, davanti anche ad esponenti politici e assessori, D’Asero ha tracciato un bilancio dell’attività svolta: 60 delibere all’anno, quelle del Consiglio Comunale. Sicurezza urbana, salute pubblica, stesura dei regolamenti, adesione all’Unione dei Comuni: alcuni dei punti citati dal presidente uscente.
Quasi vent’anni di esperienza politico-istituzionale hanno consentito a D’Asero di ricoprire i ruoli di consigliere ma anche di assessore. «Con la mia presidenza si chiude un ciclo, le mie dimissioni nascono da accordi politici di maggioranza e impegni nei confronti delle forze che la compongono. Scelte concordate all’inizio della consiliatura», ha detto D’Asero, a tratti visibilmente commosso.
«Spesso la figura del presidente viene percepita in secondo piano, rispetto a quella di assessore, ma – ha specificato – non è affatto così e io ho avuto l’onore di ricoprirla in chiave “istituzionale”». In questo senso, D’Asero ha sottolineato il supporto dato all’unica componente di minoranza. Un supporto con una “firma di garanzia” che ha consentito all’esponente del Pd di presentare atti che, altrimenti, con una sola firma, per regolamento, non avrebbero potuto raggiungere l’ordine del giorno.
Un’ultima riflessione D’Asero l’ha voluta fare sulla distanza dei cittadini dal Palazzo. «Il contatto politico si è perso, c’è sfiducia da parte dei cittadini», ha detto, auspicando «una loro partecipazione attiva con un confronto diretto».
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Politica
Gli astenuti affossano i referendum: il 79% dei biancavillesi è rimasto a casa
I cittadini che si sono recati ai seggi elettorali sono stati appena 3686 su 18.151 aventi diritto

QUESITI | SI | NO |
Licenziamenti illegittimi | 94,58% | 5,42% |
Lavoratori piccole imprese | 94,05% | 5,95% |
Lavoro precario | 94,08% | 5,92% |
Sicurezza sul lavoro | 91,12% | 8,88% |
Cittadinanza italiana | 65,68% | 32,32% |
Fonte: Comune di Biancavilla
Quorum non raggiunto: referendum non validi. La consultazione, nelle due giornate di domenica e lunedì, è stata affossata dal forte astensionismo. Per quanto riguarda Biancavilla, il dato ha raggiunto la vetta del 78,78%.
Soltanto 3686 biancavillesi (1755 maschi e 1931 femmine) si sono recati alle urne. Su un totale di 18.151 aventi diritto, l’affluenza si è fermata quindi al 21,22%. Biancavilla ha fatto registrare, peraltro, un astensionismo più marcato rispetto al dato regionale e a quello nazionale.
I cinque quesiti referendari, come si vede dalla tabella in alto, riguardavano i diritti dei lavoratori e la cittadinanza per gli stranieri. Tematiche fondamentali, eppure il quorum è rimasto lontano.
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Alba
16 Marzo 2017 at 11:12
Ormai è fuori di sé….il paese già versava carenze…adesso con lui sindaco e’ rimasto solo macerie pensate un soggetto del genere cosa potrebbe fare alle provinciali o alle regionali….però qualcosa di buono c’è…..per tutti questi anni si è beccato lo stipendio alla faccia dei biancavillesi….
Marco
15 Marzo 2017 at 13:40
Fuori una squadra e dentro un’altra…accontentiamo tutti, magari qualcuno di questi lo voterà alle regionali….che squallore