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Cronaca

Un vecchietto alla guida dell’auto: Y10 si ribalta in via Dottor Rizzo

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Incidente autonomo nella stradina del centro storico di Biancavilla. Necessario l’intervento dei vigili del fuoco di Adrano, che hanno estratto la vittima dall’abitacolo. L’anziano è stato poi trasportato al pronto soccorso.

 

di Vittorio Fiorenza

Un incidente autonomo dovuto alla perdita del controllo dell’auto, fino a ribaltarsi su una fiancata. È successo in via Dottor Rizzo, viuzza del centro storico di Biancavilla. Alla guida dell’auto, una Y10, c’era un anziano 90enne, che non ha comunque riportato ferite gravi, se non un comprensibile spavento.

I vigili urbani e i carabinieri che sono intervenuti sul posto, a prima vista non riuscivano a capire come possa essere successo un incidente simile: la strada è stretta, impossibile procedere a grande velocità. A quanto pare l’utilitaria avrebbe urtato un gradino d’ingresso di un’abitazione fino a farle perdere aderenza e a ribaltarsi su un fianco.

È stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Adrano, che hanno estratto la vittima dall’abitacolo dell’auto per poi affidarla ai medici del 118. Dopo i primi interventi da parte del personale sanitario, l’uomo è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla per essere sottoposto ad una serie di accertamenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cronaca

Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati

Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti

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Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).

Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.

Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.

Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.

In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.

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