Politica
Ha votato il 53% dei biancavillesi, il 50% delle donne è rimasto a casa
di Vittorio Fiorenza
Il dato sull’affluenza a Biancavilla si ferma al 53,15%. Dei 18.552 aventi diritto, hanno votato 9860 biancavillesi, di cui 5041 uomini e 4819 donne. Ciò significa che tra gli elettori maschi ha votato il 57%, mentre più della metà delle donne ha preferito disertare le cabine elettorali.
Questi i numeri definitivi sull’affluenza, forniti dall’Ufficio Ced del Comune, che si sono “aggiustati” rispetto ai rilevamenti delle ore 12 e poi delle ore 19, anche se si tratta di una percentuale ben al di sotto della media nazionale.
Il dato di affluenza più alto spetta alla sezione n. 6 dell’Istituto comprensivo “Antonio Bruno” che tocca il 66,13%. Il dato più basso, invece, è alla sezione n. 1 con il 43,07%.
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►L’esito del referendum: a Biancavilla una valanga di “no”
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L’Ortopedia chiude a Biancavilla? Il “no” del Pd: interrogazione all’Ars
L’atto parlamentare, con Ersilia Saverino prima firmataria, investe il presidente Schifani e l’assessore Volo
Il paventato accorpamento del reparto di “Ortopedia e Traumatologia” dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla a quello del “Santissimo Salvatore” di Paternò solleva perplessità e prese di posizione.
Il Partito democratico ha presentato, tramite il gruppo all’Ars, un’interrogazione (prima firmataria la deputata Ersilia Saverino) rivolta al governatore Renato Schifani e all’assessore alla Salute, Giovanna Volo.
I parlamentari chiedono un intervento per scongiurare una decisione simile e, anzi, di potenziare l’Ortopedia di Biancavilla «per scongiurane la chiusura per una adeguata gestione della sanità pubblica, a salvaguardia del diritto alla salute e all’accesso alle cure e all’assistenza», In quest’ottica si sollecita di rettificare la riforma della rete ospedaliera «in modo da assicurare ai presidi ospedalieri più piccoli un numero congruo di posti letto e di personale sanitario destinando ad essi maggiori risorse finanziarie pubbliche al fine di garantire il decoro e la dignità dei pazienti».
L’ospedale di Biancavilla, punto di riferimento per oltre 100.000 abitanti di tre province (Catania, Enna e Messina), vanta strutture all’avanguardia, tra cui sale operatorie con flusso laminare e un reparto di Rianimazione. Tuttavia, la scelta di accorpare il reparto al presidio di Paternò è motivata dall’Asp con esigenze di ottimizzazione del personale e miglioramento delle performance sanitarie.
Il gruppo dei “Democratici per Biancavilla”, che ha sollecitato l’interrogazione parlamentare, ha definito «illogica e penalizzante» l’eventuale accorpamento dei reparti. Il trasferimento a Paternò, infatti, lascerebbe scoperta l’area pedemontana e dell’entroterra, mentre il “Santissimo Salvatore” si trova a pochi chilometri dal più attrezzato “Garibaldi” di Catania.
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