Cronaca
Fiat Punto distrutta da un incendio Trovato un contenitore di benzina

Sull’origine dolosa dell’incendio non ci sono dubbi. I vigili del fuoco hanno rinvenuto un contenitore di benzina vicino l’auto. La Fiat Punto è stata distrutta dalle fiamme appiccate poco prima da mani ignote. Il fatto è accaduto la notte scorsa in via Giuseppe Di Vittorio, a Biancavilla.
Sul posto i pompieri del distaccamento di Adrano e i carabinieri della compagnia di Paternò e del nucleo radiomobile.
Vista la presenza di elementi inequivocabili, i militari hanno subito avviato le indagini. Si segue una pista privilegiata riconducibile a questioni private che potrebbe portare a sviluppi investigativi nei prossimi giorni.
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Cronaca
La droga e un “pizzino” a casa del figlio di un esponente del clan di Biancavilla
Arrestato dai carabinieri un 41enne, già indagato a piede libero nell’inchiesta “Ultimo atto”

Il suo nome figura già tra gli indagati a piede libero del blitz “Ultimo atto” (traffico di sostanze stupefacenti è il reato contestatogli) ed è figlio di uno degli esponenti storici del clan mafioso Toscano – Mazzaglia – Tomasello. Adesso, i carabinieri di Biancavilla lo hanno arrestato per detenzione di marijuana nella sua abitazione.
Il blitz è scattato nell’abitazione dell’uomo, un 41enne, con l’ausilio del Nucleo cinofili. È stato King, il cane antidroga, a fiutare la sostanza stupefacente, nascosta in una cassettiera, in cucina.
I militari, qui, hanno trovato una busta sottovuoto trasparente piuttosto capiente, contenente diverse decine di grammi di marijuana. Sulla parte alta della stessa cassettiera, invece, trovato un bicchiere di plastica, al cui interno erano presenti 135 euro in banconote di diverso taglio, oltre a diverse monete, ritenute provento di attività illecita.
La perquisizione ha consentito di notare pure, nel comodino della camera da letto, un “pizzino” con nomi e numeri, adesso al vaglio dei militari perché si suppone sia un resoconto dello spaccio. Un “promemoria” che costituisce il tassello conclusivo grazie al quale i militari hanno ricostruito l’attività illegale messa in piedi dal 41enne.
Per lui sono scattate le manette. La marijuana sequestrata verrà sottoposta ad analisi di laboratorio, in modo da capire il tasso di tetraidrocannabinolo contenuto.
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