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Ospedale, la data del 20 novembre per il verbale di consegna lavori

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di Vittorio Fiorenza

C’è adesso una data precisa: 20 novembre. È quella in cui si dovrebbe firmare il verbale di consegna dei lavori del cantiere per il nuovo plesso ospedaliero di Biancavilla. Da quella firma all’inizio effettivo dei lavori con l’impiego di operai e mezzi, poi, dovrebbe essere questione di qualche settimana.

A darne notizia è il sindaco Giuseppe Glorioso, dopo un ennesimo incontro avuto nella sede dell’Asp di Catania. «Sono in grado di dare questo dettaglio, è evidente che seguiremo l’iter con attenzione fino all’avvio delle opere», specifica il primo cittadino.

Si tratta di un passaggio che segue lo sblocco di un pagamento arretrato di 300mila euro che l’impresa esecutrice dei lavori attendeva da tempo dall’azienda sanitaria. Un pagamento liquidato nei giorni scorsi che consente dunque l’avvicinamento di inizio dei lavori.

Nei mesi passati è stato un continuo balletto di promesse di date, tutte disattese. Ecco perché la prudenza in questi casi è d’obbligo. Biancavilla attende da tempo il riavvio del cantiere, stoppato da una lunga serie di problematiche burocratiche.

Il nuovo plesso del “Maria Santissima Addolorata” è quasi del tutto completo. Mancano gli ultimi interventi. Questione di un paio di mesi: questa la tempistica di conclusione dei lavori, a condizione che non si presenteranno ulteriori intoppi, non soltanto di natura burocratica ma anche sindacale.

Da questo punto di vista, rimane da sbrogliare la situazione di 50 ex lavoratori che per la subappaltatrice Mechatronic System hanno eseguito interventi agli impianti elettrici e meccanici del plesso ospedaliero biancavillese. Poi, lo stop del cantiere e l’aperura della fase della cassa integrazione o della mobilità. Sono operai che ancora oggi attendono stipendi arretrati relativi al 2013. Vivono in una situazione di difficoltà e sconforto, assieme alle loro famiglie. Lo sblocco di 300mila euro dell’Asp, fanno sapere, non ha avuto alcun effetto per loro.

Ecco perché il riavvio del cantiere potrebbe ancora essere messo in discussione. Certo è che l’inaugurazione del nuovo plesso, prevista dal commissario dell’Asp di Catania, Rosalia Murè, per i primi mesi del 2015 non potrà essere rispettata.

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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità

Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari

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© Foto Biancavilla Oggi

Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.

È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.

Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.

Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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