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Ospedale da ultimare: una farsa Promesse disattese, lavori fermi

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di Vittorio Fiorenza

La prima assicurazione l’aveva data in primavera, in un incontro a Villa delle Favare, l’allora commissario dell’Asp di Catania, Gaetano Sirna: «Entro maggio riprenderanno i lavori per il completamento della nuova ala dell’ospedale di Biancavilla». Nulla da fare. È toccato, poi, al suo successore, Rosalia Murè, nel corso del sopralluogo del 1° settembre al cantiere rinnovare la promessa: «Entro questo mese le opere possono ripartire».

Accerchiati da microfoni e telecamere, i vertici Asp e i rappresentanti dell’impresa hanno mostrato assoluta certezza, seguiti da un codazzo di medici, dirigenti, politici, parlamentari ed amministratori comunali.

In realtà, settembre è passato, di fatto pure ottobre, ma non c’è alcun accenno di ripresa per ultimare le opere della nuova ala del “Maria Santissima Addolorata”, dopo lo stop che dura da marzo.

Ancora una volta, le scadenze “imminenti” indicate per la riapertura del cantiere non sono state rispettate. Un balletto di date a ritmo di intoppi burocratici, nell’attesa di delibere e sblocchi di pagamenti arretrati. Biancavilla Oggi ha tentato di mettersi in contattocon vari rappresentanti dell’Asp e dell’azienda, ma vertici e dirigenti si negano, non rispondono oppure, viste le continue indicazioni finora disattese, preferiscono non sbilanciarsi più.

Per ultimare gli interventi servirebbero 45 giorni. Da aggiungere poi la tempistica per i collaudi, prima di inaugurare la nuova struttura, che conserverà i reparti storici ed aggiungerà l’unità di Rianimazione in sinergia con i nosocomi di Paternò e Bronte. «Manca poco», da più parti continuano, informalmente, ad assicurare. Certo è che una data esatta, ad oggi, nessuno è in grado di indicarla.

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A Biancavilla prevista una “casa di comunità” tra le 29 che realizzerà l’Asp

Rappresentano il fulcro della nuova rete territoriale che fornirà un’assistenza sanitaria 24 ore su 24

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© Foto Biancavilla Oggi

La Direzione strategica dell’ASP di Catania ha approvato, in linea tecnica e in linea amministrativa, i progetti di fattibilità tecnico-economica di 29 Case di Comunità e di 10 Ospedali di Comunità. L’importo complessivo degli interventi è di poco inferiore a 71 milioni di euro, di cui 66 milioni circa da finanziamento Pnrr e 5 milioni da bilancio aziendale. Una delle case di comunità è prevista a Biancavilla.

Le Case di Comunità sono il fulcro della nuova rete territoriale al quale il cittadino può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. In tali strutture, i cittadini potranno trovare assistenza 24 ore su 24, ogni giorno della settimana, con un’ampia offerta.

I servizi riguardano: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni, infermieri di famiglia e comunità, altri professionisti sanitari, supportati da adeguata strumentazione tecnologica e diagnostica di base (ecografo, elettrocardiografo, spirometro, ecc.).

Le Case di Comunità si distinguono in Hub e Spoke, alla luce delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio, al fine di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso, in particolare nelle aree interne e rurali.

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