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Pulizia della piazza dopo il concerto, la spazzatrice “costretta” al pit stop
Un mezzo della Dusty su un cric, accanto un furgone pieno di copertoni, un operatore ecologico e un gommista: questa l’insolita scena che si è presentata oggi in piazza Roma, a Biancavilla.
Il mezzo dell’impresa che svolge il servizio di raccolta dei rifiuti era impegnato nella pulizia della pavimentazione della piazza, dopo il concerto di ieri sera di Deborah Iurato. Ad un certo punto è rimasto in panne, dopo aver forato ben due gomme, probabilmente per i cocci di bottiglie di birra lasciati in giro dagli spettatori che hanno assistito al concerto.
La spazzatrice, quindi, è stata costretta al pit stop. Ad intervenire in “soccorso”, un furgone carico di copertoni.
Dopo la sostituzione delle gomme e i dovuti controlli, l’operatore ecologico ha potuto proseguire e completare l’opera di pulizia della piazza.
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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
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6 Ottobre 2014 at 17:20
PERCHè NON FATE UN ARTICOLO SULL’ASSENZA TOTALE DI BAGNI CHIMICI E AMBULANTI CHE NON SANNO DOVE ANDARE A FARE I BISOGNI FISIOLOGICI…
Turi Ceddababba
8 Ottobre 2014 at 15:50
concordo in pieno…