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Netturbini in stato di agitazione: c’è il rischio caos per San Placido

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Il nuovo appalto del servizio di raccolta dei rifiuti, messo a punto dall’amministrazione Glorioso e vinto dalla Caruter di Brolo, rischia di fare una strage di posti di lavoro. Su 38 operatori ecologici della Dusty, ovvero il personale effettivo del cantiere di Biancavilla, dovrebbero essere 14, secondo le organizzazioni sindacali, ad essere licenziati e non essere riassorbiti dalla nuova impresa, in sfregio ad accordi e principi sindacali elementari. E quelli “fortunati”, viene ancora fatto presente dai lavoratori, dovrebbero «sottostare a modifiche contrattuali unilaterali con abbassamento di stipendio di 200-300 euro al mese».

Da qui, le fibrillazioni. Le proteste e i conseguenti disservizi potrebbero esplodere proprio in coincidenza delle festività patronali di San Placido e Maria Santissima dell’Elemosina e, in particolare, nelle giornate clou, tra il 4 e il 6 ottobre.

Gli operatori ecologici Dusty, che attendono di essere riassunti dalla Caruter, finora hanno tenuto un profilo basso e pacifico. Ma dopo la seconda riunione all’Ufficio provinciale del lavoro, che per i lavoratori ha prospettato uno scenario per nulla roseo (dalla perdita di garanzie contrattuali e di diritti acquisiti fino al licenziamento dall’oggi al domani per una parte di loro), cominciano a fare la voce grossa.

Come viene anticipato a Biancavilla Oggi, Cgil, Cisl e Uil stanno per proclamare lo stato di agitazione del cantiere biancavillese. Si comincerà il 1° ottobre con iniziative pacifiche ed assemblee. Se, però, la vertenza si dovesse incancrenire, il livello di lotta dovrebbe innalzarsi. L’intenzione è quella, per esempio, di rinunciare ad effettuare i servizi di pulizia straordinaria nei giorni clou della festa. E se si considera la grande folla che si concentra in quei giorni, da via Vittorio Emanuele al viale dei Fiori, in cui sono disseminate decine e decine di bancarelle, è facile immaginare il rischio caos in cui si potrebbe andare incontro.

I margini di trattativa non sembrano ampi e l’incontro all’Ufficio provinciale del lavoro è stato aggiornato al 7 ottobre, quando i festeggiamenti sono già passati. Il 10 ottobre, poi, scade la proroga che con ordinanza del sindaco Giuseppe Glorioso è stata data alla Dusty, nell’attesa del passaggio effettivo del servizio alla nuova ditta.

Timori e sospetti dei sindacati

«Noi temiamo il fatto che così come sono le cose -dichiara a Biancavilla Oggi Ignazio Arcidiacono, coordinatore del comparto Igiene ambientale della Cgil- il servizio di raccolta dei rifiuti a Biancavilla non potrà raggiungere gli standard minimi di efficienza. Se già si hanno difficoltà a svolgere il servizio ora, figuriamoci con 24 unità. Ecco perché è stato incomprensibile il tetto del monte ore stabilito dall’amministrazione comunale».Arcidiacono non è uno che parla con frasi di circostanza e vuole essere ancora più chiaro: «L’ho detto all’Ufficio provinciale del lavoro e lo ribadisco, assumendomene le responsabilità. La sensazione è che si voglia adesso licenziare ed internalizzare alcuni servizi, per esempio quelli dell’isola ecologica, per poi lamentare che non si riesce ad essere efficienti e procedere con assunzioni proprie e discrezionali. Questo non è consentito dalla legge quadro, ma poi vedremo come gli amministratori si comporteranno».

L’esponente sindacale, poi, evidenzia che il caso di Biancavilla ha una singolare particolarità: «La situazione che si è creata a Biancavilla, con 14 lavoratori che dovrebbero essere tagliati fuori, è unica in Sicilia. In tutti gli altri comuni, tutti i lavoratori sono salvi e le amministrazioni, a differenza di quella guidata da Glorioso, hanno coinvolto le organizzazioni sindacali per concordare le modalità ed eventuali correttivi. Adesso ci troviamo a questo punto: proclamiamo lo stato di agitazione, che significa non svolgere nemmeno un minuto di straordinario. Certo che la situazione non è felice: come si fa a dire a 14 persone che perderanno il lavoro?».

Marcello Mazzeo, rappresentante sindacale unitario della Cgil, interpreta l’umore di tutti i colleghi: «Da parte nostra c’è una forte preoccupazione, dopo tanti anni di lavoro con sacrificio, adesso si fa leva su cavilli ed interpretazioni, pur di mettere alla porta dei padri di famiglia. Noi facciamo riferimento al nostro contratto collettivo nazionale di lavoro: non possono cancellarci dei diritti acquisiti, qui si fa scempio di principi sindacali, mentre garanzie elementari vengono calpestate ai danni dei lavoratori. Attueremo delle iniziative di lotta. Facciamo appello al sindaco Glorioso perché possa essere più ragionevole e chiuda questa vicenda senza che nessun operatore perda il pane con cui mantenere la propria famiglia».

Le organizzazioni sindacali, non a caso, avevano sollecitato, con tanto di convocazione ufficiale, la presenza del Comune nella persona del sindaco Glorioso al tavolo dell’Ufficio provinciale del lavoro. Tavolo al quale, però, era assente sia il primo cittadino o un suo assessore delegato sia il consulente in materia di rifiuti, Pasquale Lavenia. Glorioso ha preferito inviare, in rappresentanza del Comune, un legale, esperto in normative sul lavoro. Una figura tecnica, insomma, che i lavoratori e i sindacati hanno interpretato come «un chiaro segnale politico di prendere le distanze dalla vertenza e smarcarsi dalle preoccupazioni degli operatori ecologici».

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Il capitano Cipolletta: «La mafia qui attecchisce, ma Biancavilla cambierà»

Il saluto del comandante dei carabinieri, trasferito a Brescia: lascia in eredità il blitz “Ultimo atto”

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© Foto Biancavilla Oggi

«Biancavilla rappresenta un territorio che soffre di alcune problematiche, legate al fenomeno mafioso. Un fenomeno che attecchisce laddove purtroppo c’è ancora diffidenza nei confronti delle istituzioni e del lavoro degli investigatori. Ma tutto questo passerà perché c’è voglia di cambiamento. C’è un rinnovato interesse per la cosa comune».

Il comandante dei carabinieri della compagnia di Paternò, capitano Gianmauro Cipolletta, parlando nell’aula consiliare di Biancavilla, non nasconde la cruda analisi di un territorio a vivacità mafiosa, ma lo fa, salutando la città con un accorato ottimismo.

A chiamarlo al palazzo comunale è stato il sindaco Antonio Bonanno per rendere omaggio ad un uomo dell’Arma che ha conseguito brillanti risultati nel nostro territorio e che ora, dopo quattro anni dal suo insediamento, è destinato al trasferimento a Brescia.

«È inutile negarlo – ha detto il capitano nel suo intervento, affiancato dal mar. Francesco De Giovanni, comandante della stazione di Biancavilla – questo è un territorio nel quale delle persone, solo perché hanno un determinato cognome e nome, si permettono ancora di entrare nelle attività commerciali e chiedere, senza nessun titolo, del denaro per niente. Lo fanno con la paura, la minaccia, le intimidazioni».

Ma la risposta dello Stato non è mancata. Il cap. Cipolletta ricorda il blitz “Ultimo atto”, che nel settembre 2023, ha falciato il riorganizzato clan di Biancavilla con a capo Pippo Mancari u pipi, figura che evoca antichi fasti criminali degli anni ’80. «Un’operazione importantissima, dal punto di vista prettamente tecnico-investigativo, che è servita a disarticolare il clan esistente», ha sottolineato il comandante.

La notte dell’«Ultimo atto»

Un centinaio di carabinieri – quella notte del 13 settembre 2023 – hanno bussato alla porta di casa di presunti mafiosi, trafficanti di droga ed estortori, mentre sui cieli di Biancavilla sorvolava un elicottero per monitorare le attività. A mettere le manette ai polsi al boss, nella sua abitazione di Spartiviale, ci ha pensato proprio il cap. Cipolletta.

La gestione monopolistica del trasporto merci su strada, il traffico di droga, l’imposizione del pizzo ad attività commerciali e imprenditoriali: sono i filoni dell’inchiesta che ha portato 19 persone sul banco degli imputati. In 13 hanno scelto il rito abbreviato (con udienza fissata il 24 settembre), altri sei seguiranno il rito ordinario con prima udienza dibattimentale l’1 ottobre.

«Sono convinto – ha ribadito il capitano – che le cose cambieranno. Stiamo lavorando bene, tutte le istituzioni stanno lavorando bene. Ognuno deve fare la propria parte, dall’operaio al professionista a chi ha incarichi pubblici. Sappiate che i carabinieri danno il massimo per il ruolo sociale che hanno».

Cipolletta lascia una Compagnia che ha eseguito indagini su ogni fronte e una stazione di Biancavilla che dimostra un rilevante impegno quotidiano, sotto la guida del maresciallo Francesco De Giovanni. Parole di gratitudine sono state espresse dal sindaco Antonio Bonanno: «Un saluto a un professionista di rara qualità e un ringraziamento per i 4 anni di intenso lavoro nel nostro territorio». Ringraziamenti da parte del presidente del Consiglio Comunale, Luigi D’Asero. Presenti anche rappresentati dell’associazione antiracket “Libera Impresa”, dell’Associazione Nazionale Carabinieri e di alcune organizzazioni di volontariato di Biancavilla.

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