Politica
Glorioso: «Centrodestra ignorante, sulla Tasi qual è la loro proposta?»

«Ignoranti». La prima parola che il sindaco Giuseppe Glorioso utilizza per rispondere alle dichiarazioni e al manifesto del Centrodestra affisso per le vie di Biancavilla contro l’istituzione della Tasi per un milione di euro, è proprio questa: «Ignoranti». Parola chiave che viene contrapposta a quella delle forze dell’opposizione rivolta al primo cittadino: «Bugiardo».
Attaccato da Forza Italia, Nuovo Centrodestra e Fratelli d’Italia per le tasse che ha istituito e accusato di incoerenza sulle promesse elettorali, Glorioso dice la sua.

Il sindaco Glorioso
«Innanzitutto, la Tasi –spiega– è una tassa che non mi sono inventato io, ma che ha messo il governo tecnico, sostenuto anche dalle forze politiche a cui fanno riferimento i consiglieri e gli esponenti del Centrodestra di Biancavilla. Tutti i comuni di fatto l’hanno prevista. Anzi, noi abbiamo stabilito un’aliquota che è al di sotto della media di altri comuni. Sfido chiunque a dimostrare il contrario».
Quanto alla promessa della campagna elettorale di poco più di un anno fa sul non inasprimento della pressione fiscale, il sindaco ammette e puntualizza: «Sì, è vero che nel programma avevo fatto quelle dichiarazioni. Ma poi la situazione è cambiata. Nel 2014 abbiamo avuto 1 milione e 213mila euro di minori entrate e l’anno precedente ben oltre il milione. Non poteva essere prevedibile un massacro di questo tipo. E non sappiamo ancora cosa ci riserva il futuro. Pur di essere coerente con quella promessa, che faccio? Mando in dissesto il Comune?».
E poi, il sindaco entra nel merito della questione: «Io vorrei capire ancora quale è la proposta del Centrodestra per evitare la Tasi. L’unica cosa che ho sentito è che bisogna vendere gli immobili del Comune. Ebbene, peccano di ignoranza perché è da un punto di vista tecnico irricevibile, se si voleva evitare così la Tasi. In ogni caso, la vendita degli immobili ha una tempistica non certa. E siamo sicuri che c’è chi acquista? Abbiamo già pubblicato dei bandi, per esempio sui garage di via Filippo Turati, ma sono andati deserti. Di che parliamo, quindi? Attendo ancora una controproposta dal Centrodestra».
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Istituzioni
Luigi D’Asero lascia la presidenza e il Consiglio: è il turno di Portale e Stissi
L’esponente del Movimento per l’Autonomia conclude un ciclo politico: «Accordi di maggioranza»

Luigi D’Asero si dimetterà a giorni da presidente del Consiglio Comunale di Biancavilla e anche dalla carica di consigliere.
Lo ha annunciato lui stesso nel corso di una conferenza stampa, motivando la scelta come un passaggio politico concordato con la coalizione di maggioranza e con il proprio gruppo politico, il Movimento per l’Autonomia.
Nello scranno più alto dell’assemblea cittadina andrà ora, secondo gli accordi, Fabrizio Portale. Per la carica di consigliere, D’Asero sarà sostituito dal primo dei non eletti del Mpa, Giuseppe Stissi.
Per l’occasione, davanti anche ad esponenti politici e assessori, D’Asero ha tracciato un bilancio dell’attività svolta: 60 delibere all’anno, quelle del Consiglio Comunale. Sicurezza urbana, salute pubblica, stesura dei regolamenti, adesione all’Unione dei Comuni: alcuni dei punti citati dal presidente uscente.
Quasi vent’anni di esperienza politico-istituzionale hanno consentito a D’Asero di ricoprire i ruoli di consigliere ma anche di assessore. «Con la mia presidenza si chiude un ciclo, le mie dimissioni nascono da accordi politici di maggioranza e impegni nei confronti delle forze che la compongono. Scelte concordate all’inizio della consiliatura», ha detto D’Asero, a tratti visibilmente commosso.
«Spesso la figura del presidente viene percepita in secondo piano, rispetto a quella di assessore, ma – ha specificato – non è affatto così e io ho avuto l’onore di ricoprirla in chiave “istituzionale”». In questo senso, D’Asero ha sottolineato il supporto dato all’unica componente di minoranza. Un supporto con una “firma di garanzia” che ha consentito all’esponente del Pd di presentare atti che, altrimenti, con una sola firma, per regolamento, non avrebbero potuto raggiungere l’ordine del giorno.
Un’ultima riflessione D’Asero l’ha voluta fare sulla distanza dei cittadini dal Palazzo. «Il contatto politico si è perso, c’è sfiducia da parte dei cittadini», ha detto, auspicando «una loro partecipazione attiva con un confronto diretto».
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Politica
Gli astenuti affossano i referendum: il 79% dei biancavillesi è rimasto a casa
I cittadini che si sono recati ai seggi elettorali sono stati appena 3686 su 18.151 aventi diritto

QUESITI | SI | NO |
Licenziamenti illegittimi | 94,58% | 5,42% |
Lavoratori piccole imprese | 94,05% | 5,95% |
Lavoro precario | 94,08% | 5,92% |
Sicurezza sul lavoro | 91,12% | 8,88% |
Cittadinanza italiana | 65,68% | 32,32% |
Fonte: Comune di Biancavilla
Quorum non raggiunto: referendum non validi. La consultazione, nelle due giornate di domenica e lunedì, è stata affossata dal forte astensionismo. Per quanto riguarda Biancavilla, il dato ha raggiunto la vetta del 78,78%.
Soltanto 3686 biancavillesi (1755 maschi e 1931 femmine) si sono recati alle urne. Su un totale di 18.151 aventi diritto, l’affluenza si è fermata quindi al 21,22%. Biancavilla ha fatto registrare, peraltro, un astensionismo più marcato rispetto al dato regionale e a quello nazionale.
I cinque quesiti referendari, come si vede dalla tabella in alto, riguardavano i diritti dei lavoratori e la cittadinanza per gli stranieri. Tematiche fondamentali, eppure il quorum è rimasto lontano.
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