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Cronaca

Disoccupato si cosparge di benzina: «Voglio un lavoro o mi do fuoco»

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di VITTORIO FIORENZA

«Fatemi lavorare o mi brucio e la faccio finita». Una minaccia disperata, davanti agli occhi attoniti dei dipendenti comunali, che hanno visto l’uomo, un 52enne, convivente e padre di due bambini, cospargersi il corpo di benzina, urlando che si sarebbe dato fuoco.

Momenti drammatici, vissuti all’interno del palazzo comunale di Biancavilla, per il gesto messo in atto da un disoccupato, che vive in grave stato economico. Gesto dimostrativo dettato dalla disperazione o reale intento suicidario? Dettagli. Resta la gravità dell’azione, che non ha precedenti al palazzo comunale e che è chiaramente sintomatica di un disagio diffuso per una crisi che strangola centinaia di famiglie biancavillesi.

L’uomo è una persona nota ai Servizi sociali. Quasi quotidianamente si reca negli uffici comunali, nel tentativo di ottenere un contributo o un sussidio. Ma ieri mattina è andato con altri intenti. Ha lamentato –riferiscono i carabinieri che sono intervenuti sul posto– il fatto «di non essere stato assunto quale operaio a tempo determinato, come previsto dalle liste stilate dal Comune».

Così, una volta arrivato nel cortile del municipio ha tirato fuori un contenitore pieno di benzina e si è versato addosso il contenuto. Urla, grida, trambusto. Sono stati alcuni dipendenti comunali a togliergli di mano la bottiglia di liquido infiammabile e a bloccarlo. Poi, l’arrivo di un’ambulanza del 118 ed il trasporto all’ospedale “Maria Santissima Addolorata”.

«E’ una persona –spiega Luigi D’Asero, vicesindaco ed assessore ai Servizi sociali– che ha effettivamente bisogno e che in più occasioni è stata beneficiaria di contributi comunali o inserimento in attività lavorative. Anche ora figura nella nostra graduatoria per i cantieri di servizi, ma per attivarli attendiamo ancora i fondi regionali, nonostante le domande si siano chiuse ad ottobre. Il disagio c’è, ma i Comuni sono vittime di tagli e minori trasferimenti».

Anche i consiglieri di Centrodestra (Daniele Sapia, Mauro Mursia, Fabrizio Portale, Ada Vasta, Mario Amato, Vincenzo Mignemi, Marco Cantarella e Veronica Rapisarda) hanno diffuso una nota: «Il tentativo di suicidio all’interno del palazzo comunale è l’ennesimo segnale di disagio sociale presente in città. La politica deve intervenire con più forza e coraggio, le forze politiche devono collaborare con provvedimenti necessari a combattere la povertà e favorire la ripresa economica».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cronaca

Prende a pugni la moglie fino a farla sanguinare: arrestato un 46enne

La vittima trova il coraggio di denunciare, intervento dei carabinieri per bloccare un albanese

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Pugni in testa e in faccia, fino a farla sanguinare. È l’ennesima storia di violenza contro una donna, a Biancavilla. Un 46enne di origini albanesi è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, ai danni della moglie 45enne.

La pattuglia è stata messa in allarme dalla vicina di casa della vittima. Sentendo delle urla, è uscita in strada e ha visto la donna che scappava con il volto pieno di sangue. Poco prima, infatti, la signora sarebbe stata aggredita dal marito che, tornato a casa ubriaco, dapprima avrebbe dato dei forti pugni al muro e poi se la sarebbe presa con lei.

La donna era in camera da letto e non avrebbe nemmeno compreso quali fossero le accuse mosse dal marito quando lui, invece, avrebbe iniziato a colpirla con pugni alla testa, tenendo un cellulare nelle mani.

Atti violenti pure all’ospedale

Quando i militari hanno raggiunto l’abitazione della vittima, un’ambulanza l’aveva già trasportata al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”. I carabinieri, quindi, sono entrati in casa sua per comprendere cosa fosse accaduto. Tracce di sangue notate sulle pareti dell’ingresso, sulle lenzuola in camera da letto e anche su un cellulare rotto lasciato per terra. In cucina, invece, l’aggressore era riverso in terra, ubriaco. Per questo è stato richiesto l’intervento al 118.

All’ospedale cittadino, i medici hanno dovuto ricucire una ferita alla tempia della signora mentre l’uomo ha aggredito verbalmente i medici e i carabinieri, fino a scagliarsi contro questi ultimi e colpendone uno con una manata al petto.

Bloccato e messo in sicurezza, i medici hanno potuto medicarlo, mentre la donna, dimessa, ha deciso di denunciarlo, raccontando la serie di vessazioni e angherie che avrebbe subito nel corso del loro matrimonio e decidendo di trasferirsi a casa di suo fratello. Il 46 enne è stato, perciò, arrestato e collocato ai domiciliari, in un’abitazione diversa da quella coniugale.

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