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Sopralluogo dei consiglieri nei cantieri della nuova scuola e della palestra

La commissione presieduta da Giuseppe Stissi verifica l’avanzamento dei lavori in corso

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Due cantieri, due strutture di edilizia scolastica. Entrambi sono stati oggetto di sopralluogo da parte della commissione consiliare che si occupa di lavori pubblici. Si tratta della scuola dell’infanzia di viale dei Fiori e della palestra del Primo circolo didattico, nel plesso “San Giovanni Bosco”.

Il presidente della commissione, Giuseppe Stissi, e i componenti Agatino Neri, Dino Asero e Marco Cantarella sono usciti dal municipio per verificare sui luoghi l’avanzamento delle opere. Lo hanno fatto con l’ausilio dei tecnici comunali, Dino Gentile e Antonino Ricceri, messi a disposizione dal capo dell’Ufficio Tecnico Comunale, Placido Mancari.

Dal primo sopralluogo, i consiglieri hanno avuto i dettagli del progetto della nuova scuola: dalle aule all’area giochi, dai locali di servizio al piccolo teatro. «I tecnici –rivela il presidente Stissi– hanno fatto presente che è stato necessario apportare piccole modifiche al progetto iniziale. Ma in tempi brevi la ditta continuerà i lavori così come da cronoprogramma».

Nel secondo sopralluogo, presso il plesso “Don Bosco”, la commissione ha visionato soltanto la parte esterna del cantiere. Impossibile, invece, la visita all’interno della struttura per la mancata informazione alla ditta esecutrice dei lavori. Per questo, si è pensato già ad un ulteriore sopralluogo.

«La commissione –dice Stissi– ha suggerito ai tecnici di intervenire mediate progetti attuativi finalizzati alla sistemazione dell’accesso pedonale che collega via Giacomo Matteotti all’ingresso della palestra. E questo per consentire l’utilizzo della palestra non appena avverrà la consegna dei lavori».

In programma altri sopralluoghi

Altri sopralluoghi della commissione consiliare sono in programma per altri lavori pubblici che interessano Biancavilla.

«I cantieri di viale dei Fiori e via Matteotti sono stati due punti di partenza della commissione per seguire più da vicino i lavori in corso di realizzazione. Nei giorni a seguire specifica il presidente Stissi– effettueremo ulteriori sopralluoghi in alcuni punti della città per far presente eventuali correzioni e sollecitazioni».

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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