Connettiti con

Cronaca

Bolgia violenta alla fiera del bestiame, in aula bunker il dramma delle vittime

Deposizione dell’avv. Pilar Castiglia e di Angelica Petrina al processo sulle aggressioni dell’ottobre 2016

Pubblicato

il

Le aggressioni furibonde che hanno subito fanno ancora male. Per le due vittime, non sembrano affatto passati quattro anni e mezzo da quella inaudita violenza. «È come se quel giorno fosse stato ieri», dicono, ricordando perfettamente i volti, i pugni, gli schiaffi, i calci, le urla, le parole, le minacce, gli insulti, le umiliazioni di quella bolgia di inciviltà ostentata e illegalità trionfante.

Per questo, rievocando quei drammatici momenti, il racconto è stato spesso interrotto dall’emozione. Ma senza mai offuscare la lucidità nella descrizione dei dettagli, utili a circoscrivere le responsabilità.

L’avv. Pilar Castiglia e l’attivista della Lav, Angelica Petrina, hanno parlato nell’aula bunker del carcere “Bicocca” di Catania. È qui che la quarta sezione penale del Tribunale di Catania si è riunita per il processo sui fatti del 2 ottobre 2016, in occasione della fiera abusiva del bestiame allestita in piazza Don Bosco e via della Montagna.

Occasione nella quale erano state aggredite Angelica Petrina –che come presidente provinciale della Lega Antivivisezione si opponeva a quel raduno illegale in violazione alle norme sul trattamento degli animali– e l’avv. Pilar Castiglia, che è andata in soccorso della volontaria e che ha chiamato ripetutamente i vigili urbani, senza che siano però intervenuti immediatamente. Al loro posto era intervenuta, invece, una pattuglia dei carabinieri con il mar. Guido Costigliola, che ha riportato una ferita alla testa nei momenti concitati in cui la folla lo ostacolava per impedire l’arresto di un allevatore, rifiutatosi di esibire documenti e di recarsi in caserma. Per questo specifico fatto –documentato da immagini video pubblicate da Biancavilla Oggi e finite negli atti dell’inchiesta – c’è un procedimento a parte.

«L’antistato ha prevalso sullo Stato»

L’udienza a “Bicocca” ha riguardato Petrina e l’avv. Castiglia. Sono state sentite per quattro ore. Un racconto drammatico. Per l’avv. Castiglia, la Procura ha ritenuto opportuno che venisse scortata da tre carabinieri nel tragitto dalla sua abitazione a “Bicocca” per poi essere riaccompagnata. Il legale ha svelato anche ulteriori episodi di minacce e intimidazioni nei giorni seguenti a quelli della fiera del bestiame.

E nel racconto minuzioso e doloroso ha tuonato in aula: «Quel giorno l’antistato ha prevalso sullo Stato». Non sono mancati le sottolineature a mancanze, silenzi, indifferenza, fare omertoso, assenza di solidarietà. «A Biancavilla –ha detto a chiare lettere l’avv. Castiglia– chi denuncia non riscontra la simpatia di nessuno. Omertà totale da parte di cittadini e istituzioni, sia da parte del Comune che, per esempio, delle associazioni delle cosiddette femministe». Il ruolo di Biancavilla Oggi, per il coraggio del racconto e lo scrupolo a documentare quei fatti, è riecheggiato più volte in aula, rimarcando la superificialità e la timidezza di altre testate.

Alla sbarra aggressori e vigili urbani

Gli imputati, accusati a vario titolo di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, rapina, furto con strappo e maltrattamento di animali, sono Luigi Mille, Alfio Sarvà, Placido Minissale, Nicola Minissale, Salvatore Ventura e Pietro Tomasello di Biancavilla, Nicola Lo Cicero e Angelo Tomaselli di Adrano, Natale Ponticello e Antonino Cosentino di Aci Sant’Antonio.

Ma a fianco a loro figurano anche i vigili urbani Placido Currò, Annamaria Pulia, Carmelo Tempera, Santo Zuccarello, Luca Emanuele Messina e Grazia Randazzo, chiamati a rispondere del reato di rifiuto in atti d’ufficio.

Posizione ben più delicata per il comandante della polizia municipale, Vincenzo Lanaia, e per l’ispettore Alfio Greco. Entrambi sono accusati di minacce ai danni dell’attivista Lav, chiamata al palazzo comunale alcuni giorni dopo i fatti della fiera e colpevolizzata per quanto avesse creato. 

L’ingombrante assenza del Comune

Prossima udienza è stata fissata il 28 settembre: saranno sentiti due carabinieri, tra cui l’ex comandante della stazione di Biancavilla, Roberto Rapisarda.

Nel processo sono parte civile, oltre all’avv. Castiglia e Petrina, diverse associazioni: Upa, Codici Ambienti, Lav, Associazione nazionale tutela animali, L’Altra Zampa, Associazione Guardie Ambientali.

Grande assente il Comune di Biancavilla: né l’ex sindaco Giuseppe Glorioso né l’attuale Antonio Bonanno, nonostante il grave danno di immagine provocato alla città da quei fatti, hanno adottato alcuna delibera di Giunta perché l’ente si costituisse al processo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
Fai clic per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Da una cicca di sigaretta all’incendio, soccorse due ragazze a Biancavilla

Intervento dei vigili del fuoco in un’abitazione di via Greco Sicula, nel quartiere “Cristo Re”

Pubblicato

il

© Foto Biancavilla Oggi

Una sigaretta che si pensava spenta nel posacenere finisce nella spazzatura, posta in sacchetti sul balcone, al primo piano di un’abitazione. Qualche minuto e si sprigionano fiamme e fumo. È accaduto in via Greco Sicula, a Biancavilla, nel quartiere della parrocchia Cristo Re.

Sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Adrano, che hanno messo in sicurezza i luoghi. Sul posto anche agenti della polizia locale.

Un’ambulanza del 118 con medico a bordo è stata chiamata per dare soccorso a due sorelle di 11 e 14 anni, le uniche che erano in casa. Avevano respirato i fumi e per precauzione si è preferito sottoporle all’esame medico. Per loro, comunque, nulla di grave. Non è stato necessario il trasporto al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”.

Quanto alla casa, al di là dei luoghi anneriti dal fumo, per fortuna resta agibile e quindi abitabile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti