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Ordinanza del sindaco per sanificare i condomini e le attività commerciali

La mancata osservanza della disposizione comporterà l’applicazione di sanzioni fino a 500 euro

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Il sindaco Antonio Bonanno ha firmato un’ordinanza che impone la sanificazione dei condomini e delle attività commerciali attualmente in esercizio.

In particolare, agli amministratori dei condomini ricadenti nel territorio del Comune di Biancavilla è chiesto di procedere entro dieci giorni alla sanificazione di tutti gli spazi comuni interni ad ogni immobile.

Allo stesso modo, con decorrenza immediata e fino al 30 aprile, a tutte le attività commerciali attualmente in esercizio è chiesto di eseguire gli interventi di igienizzazione giornaliera dei locali preposti alla vendita ed alle attività complementari e di eseguire gli interventi di sanificazione con cadenza almeno settimanale. Sarà cura del titolare dell’attività mantenere la documentazione attestante l’avvenuta esecuzione degli interventi.

L’attività la sanificazione può essere effettuata anche dallo stesso titolare/gestore dell’attività utilizzando prodotti specialistici nel rispetto delle condizioni di sicurezza. In caso di inosservanza delle disposizioni, verrà applicata una sanzione che va da 25 a 500 euro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Commento

1 Commento

  1. Salvatore Cantale

    11 Aprile 2020 at 16:24

    Un’altra trovata del
    Sindaco Bonanno per spillare i pochi i soldi rimasti ai cittadini. Se è vero che il virus sars cov 2 ha una vita di pochi minuti, a cosa serve la sanificazione delle parti comuni di un condominio? Il passaggio di condomini e fornitori nel condominio non lo contaminerebbe di nuovo il giorno dopo? Mi faccia la cortesia sig. Sindaco giochi a fare il biologo a casa sua.

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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