Connettiti con

Politica

Distefano sulla riorganizzazione Pd «Un nuovo inizio senza ambiguità»

Pubblicato

il

«La nomina dell’avvocato Giuseppe Milazzo quale coordinatore del Partito Democratico di Biancavilla rappresenta un nuovo punto di inizio per chi crede sempre, e non a correnti alterne, ai valori del Centrosinistra. È il giusto riconoscimento per chi, come Milazzo e i tanti amici del nostro gruppo politico, ha una storia politica coerente, una militanza sempre nella stessa parte, per costruire insieme alla gente un’alternativa forte e credibile alla Destra».

È la posizione politica del gruppo “SiAmo Biancavilla”, dopo la nomina di Milazzo firmata da Enzo Napoli.

«Sin da ora assicuriamo al coordinatore del Pd cittadino, Milazzo, il nostro sostegno – spiega Alfio Distefano di “SiAmo Biancavilla” – finalmente, viene sbloccata una incomprensibile fase di stallo del Pd, figlia di una miopia politica che il nuovo corso del segretario nazionale, Zingaretti, sta cercando di superare mettendo al centro i temi del lavoro, della scuola e della formazione dei giovani. Noi abbiamo sempre chiesto un cambio di passo nel Pd ma, a livello locale, non abbiamo abbandonato il Centrosinistra, per farci incantare dalle sirene della Destra».

«Con la nomina di Milazzo – precisa Distefano – si mette fine alle ambiguità alimentate da coloro che si spacciano del Pd e poi sostengono la maggioranza di Destra e occupano posizioni nell’amministrazione comunale. In questo senso, auspichiamo che al più presto possa nascere in Consiglio comunale il gruppo consiliare del Pd».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
Fai clic per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

Pubblicato

il

Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti