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Cronaca

Blitz “Città blindata”, l’episodio del vigile urbano “a disposizione”

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Il suo nome e la sua voce sono finiti nell’inchiesta antimafia “Città blindata”, che ha dato l’ennesimo colpo al clan di Biancavilla. Non risulta indagato, ma la sua condotta è agli atti, seppure si tratta di aspetti “marginali” rispetto al carico dell’intero faldone di indagine.

C’è un vigile urbano di Biancavilla che -stando alle carte- si sarebbe reso “disponibile” con Tino Caruso, fedelissimo di Vito Amoroso (figura di spicco dell’organizzazione), per una “esigenza” della convivente di quest’ultimo. È uno dei dettagli e dei retroscena che emergono dalle centinaia di pagine dei magistrati catanesi.

Era il 2016, Amoroso era in carcere e la sua compagna aveva la necessità di colloqui telefonici autorizzati. È però necessaria una linea fissa, che va certificata e comunicata all’amministrazione penitenziaria. Ma lei ha solo una linea mobile.

Così l’idea è quella di interessare l’agente di polizia municipale perché nella documentazione possa chiudere un occhio, senza specificare se il telefono sia fisso o mobile. Il vigile urbano se ne interessa e intrattiene delle conversazioni con Caruso.

«Hai visto che per te si mettono tutti a disposizione?», si vanta Caruso con la donna. E poi ringrazia il vigile urbano, che rassicura: «Sempre a disposizione».

Nel frattempo, per ragioni non note, però, alla donna viene disattivata la scheda telefonica. Caruso, quindi, blocca il vigile urbano: «Non inoltrare la pratica, tanto la scheda è stata disattivata». L’irregolarità non si concretizza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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5 Commenti

5 Commenti

  1. Francesco

    14 Febbraio 2019 at 2:36

    Di irregolarità non ne mancano in questo paese anzi è famosissimo anche per questo modo d’agire comune quando si tratta di questi “personaggi”.

  2. Sara

    14 Febbraio 2019 at 2:31

    Di irregolarità non ne mancano in questo paese anzi è famosissimo anche per questo modo d’agire comune quando si tratta di questi “personaggi”.

  3. Biancavilla Oggi

    13 Febbraio 2019 at 22:53

    Gentile Laura,
    i fatti che abbiamo riportato trovano riscontro, in più di due pagine, tra le carte di indagine e, per essere li, i magistrati li hanno ritenuti di rilievo. A differenza sua, li riteniamo tali anche noi, sotto il profilo giornalistico. Crediamo, al di là della presenza o meno di responsabilità di carattere penale, che l’episodio sia di notevole interesse pubblico. E di conseguenza, oggetto di doveroso resoconto ai nostri lettori. Cordialità.

  4. Laura

    13 Febbraio 2019 at 20:39

    Vorrei capire il senso di questo articolo… Se il vigile stava certificando un numero di cellulare anziché un numero fisso, credo che tutti sarebbero stati in grado di distinguerlo.. Non vedo nessuna connivenza o reato in questa azione…anche nel dire ad un cittadino “a disposizione”… Devo dire che questa volta il vostro giornale ha peccato di presunzione, e si percepisce una particolare ostilità … Credo sia meglio scrivere su fatti davvero rilevanti e certi… Buon Lavoro

  5. Giudo

    13 Febbraio 2019 at 15:56

    Uno aveva la figlia assessore del pd. Che campagne elettorali faceva nei bar e per le piazze con Pippo Glorioso a braccetto!

    @

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Cronaca

Ubriaco alla guida della sua auto, denunciato giovane di Biancavilla

È successo al centro di Catania: sottoposto all’alcoltest, il 23enne era anche barcollante

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Un 23enne di Biancavilla è stato sottoposto a controllo e all’alcoltest, nelle vie del centro di Catania, da parte dei carabinieri del Nucleo Radiomobile. Il giovane, in piena notte, sfrecciava alla guida di un’auto di grossa cilindrata

Quando i militari gli hanno chiesto di scendere dal veicolo, il conducente barcollava. Non riusciva nemmeno ad esprimersi correttamente perché aveva la bocca “impastata”, come solitamente accade a chi abusa di alcolici.

L’etilometro ha confermato ciò che i Carabinieri avevano già compreso: il ragazzo aveva un tasso alcolemico pari a 0,99 grammi per litro, ovvero superiore alla soglia di 0,8 g/l prevista dal Codice della Strada.

Per questo motivo è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e la sua auto è stata affidata all’amico che viaggiava con lui, che non aveva bevuto alcolici.

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