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Il sindaco blinda San Placido: proroga Dusty fino al 10 ottobre

Un gruppo di lavoratori della Dusty nel cantiere di Biancavilla

La Caruter, l’impresa vincitrice del nuovo appalto dei rifiuti, cerca un deposito per i propri mezzi. Da qui, l’ordinanza del sindaco di allungare l’attività alla vecchia ditta. Fino a dopo le festività patronali.

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di Vittorio Fiorenza

Ancora un’altra proroga per il servizio di raccolta dei rifiuti a Biancavilla. La decisione, con propria ordinanza, è del sindaco Giuseppe Glorioso, che stavolta ha allungato il termine dell’attività all’impresa Dusty fino al 10 ottobre.

Dopo la scadenza naturale del servizio, il primo cittadino aveva già ordinato una proroga per consentire le procedure di verifica della documentazione delle ditte partecipanti al nuovo appalto. Poi, con l’apertura delle buste delle offerte, la gara ha visto aggiudicarsi l’appalto alla ditta Caruter di Brolo. Impresa che deve avere adesso il tempo di organizzare il proprio cantiere nel centro etneo e portare i propri mezzi. Da qui, l’ulteriore decisione di Glorioso.

Ma dalla data indicata, si intuisce anche un’altra ragione. In questo modo, il sindaco “blinda” la festa per i santi patroni da possibili disservizi legati ad agitazioni e proteste degli operatori ecologici, proprio quando arriveranno decine di venditori ambulanti e le manifestazioni religiose raggiungeranno il clou con le processioni del 4, 5 e 6 ottobre.

La questione dei lavoratori che dalla Dusty dovranno transitare alla Caruter, in ossequio ad accordi quadro, è il vero nodo da sciogliere. La partita si giocherà all’Ufficio provinciale del lavoro. In questo momento, gli operatori ecologici del cantiere biancavillese, soprattutto gli ultimi assunti in ordine di tempo, si dicono in grande apprensione per la situazione di incertezza che li riguarda. La Caruter potrebbe assorbire 24-25 lavoratori, ma quelli che vengono attribuiti al cantiere di Biancavilla, secondo un elenco di nominativi stilato dalla direzione della Dusty, sono 45.

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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