Cronaca
Colpi di pistola a Biancavilla e ad Adrano: un arresto dei carabinieri
Spari in piazza Collegiata e poi vicino via Cappuccini, immediato intervento dei carabinieri
Aveva esploso alcuni colpi di pistola in aria in piazza Collegiata, a Biancavilla, terrorizzando un gruppo di ragazzi, con i quali aveva avuto poco prima una banale lite verbale. Mezz’ora dopo, lo stesso uomo aveva ancora sparato, ma in una traversa di via Cappuccini, ad Adrano. Due episodi ricostruiti dai carabinieri, che hanno rintracciato un 56enne di Adrano, residente in Germania. Ora, l’uomo è agli arresti domiciliari per i reati di minacce e porto abusivo di armi.
La vicenda ha avuto inizio quando una pattuglia di carabinieri di Adrano è stata allertata dalla centrale operativa della Compagni di Paternò per colpi di arma da fuoco nelle vicinanze di via Cappuccini.
Sul posto, i carabinieri hanno trovato un giovane 25enne che, terrorizzato e quasi in lacrime, li informava che pochi istanti prima un suo conoscente, alla guida di una BMW, passando a modesta velocità sotto la sua abitazione, aveva sparato dei colpi in direzione del portone di casa sua. Lo stesso uomo – come accertato dai militari – aveva sparato nella piazza di Biancavilla, dove si trovava anche il 25enne sentito dai carabinieri.
A questi ultimi è bastato poco per rintracciare il 56enne e procedere alla perquisizione. Nella cintura dei pantaloni, l’uomo aveva infilato una pistola a salve: ecco spiegato il motivo per i quali non vi erano fori nel portone di casa del giovane. A bordo della BMW, invece, i carabinieri hanno recuperato una carabina, un coltello svizzero e un bastone di legno. Tutte armi sequestrate. L’autorità giudiziaria ha già convalidato l’arresto del 56enne.
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Cronaca
Prende a pugni la moglie fino a farla sanguinare: arrestato un 46enne
La vittima trova il coraggio di denunciare, intervento dei carabinieri per bloccare un albanese
Pugni in testa e in faccia, fino a farla sanguinare. È l’ennesima storia di violenza contro una donna, a Biancavilla. Un 46enne di origini albanesi è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, ai danni della moglie 45enne.
La pattuglia è stata messa in allarme dalla vicina di casa della vittima. Sentendo delle urla, è uscita in strada e ha visto la donna che scappava con il volto pieno di sangue. Poco prima, infatti, la signora sarebbe stata aggredita dal marito che, tornato a casa ubriaco, dapprima avrebbe dato dei forti pugni al muro e poi se la sarebbe presa con lei.
La donna era in camera da letto e non avrebbe nemmeno compreso quali fossero le accuse mosse dal marito quando lui, invece, avrebbe iniziato a colpirla con pugni alla testa, tenendo un cellulare nelle mani.
Atti violenti pure all’ospedale
Quando i militari hanno raggiunto l’abitazione della vittima, un’ambulanza l’aveva già trasportata al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”. I carabinieri, quindi, sono entrati in casa sua per comprendere cosa fosse accaduto. Tracce di sangue notate sulle pareti dell’ingresso, sulle lenzuola in camera da letto e anche su un cellulare rotto lasciato per terra. In cucina, invece, l’aggressore era riverso in terra, ubriaco. Per questo è stato richiesto l’intervento al 118.
All’ospedale cittadino, i medici hanno dovuto ricucire una ferita alla tempia della signora mentre l’uomo ha aggredito verbalmente i medici e i carabinieri, fino a scagliarsi contro questi ultimi e colpendone uno con una manata al petto.
Bloccato e messo in sicurezza, i medici hanno potuto medicarlo, mentre la donna, dimessa, ha deciso di denunciarlo, raccontando la serie di vessazioni e angherie che avrebbe subito nel corso del loro matrimonio e decidendo di trasferirsi a casa di suo fratello. Il 46 enne è stato, perciò, arrestato e collocato ai domiciliari, in un’abitazione diversa da quella coniugale.
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