Cronaca
Il caso di via Madonna del buon consiglio: assolti i tre imputati
Sentenza per l’ex sindaco Glorioso e due funzionari, accusati di omissioni in atti d’ufficio

«Il fatto non sussiste». Con questa formula, il Tribunale di Catania (Terza sezione penale con presidente Rosa Alba Recupido e a latere Elena Calamita e Concetta Zimmitti) ha assolto l’ex sindaco di Biancavilla, Giuseppe Glorioso, l’ex segretario Antonio Caputo ed il funzionario Placido Mancari.
I tre erano stati denunciati, per omissioni in atti d’ufficio, da una famiglia residente in via Madonna del buon consiglio. Una strada in cui si trovano alcuni immobili abusivi acquisiti al patrimonio pubblico. Immobili confinanti con la casa dei denuncianti, che hanno chiesto più volte al Comune (in quanto titolare di servitù di passaggio sul loro terreno) di provvedere alla manutenzione, alla messa in sicurezza e all’indennità prevista per legge sul loro tratto.
Secondo l’accusa, dal palazzo comunale non sarebbero arrivate risposte né chiarimenti: una condotta ritenuta omissiva. Motivo per cui, il pm Alfio Gabriele Fragalà aveva chiesto il rinvio a giudizio. Richiesta accolta dal gup Oscar Biondi.
La notizia dell’inchiesta giudiziaria era stata svelata da Biancavilla Oggi. Era il 2017. Ora è arrivata la sentenza di primo grado. Lo stesso pubblico ministero che ha sostenuto la requisitoria, Santo Distefano, ha chiesto l’assoluzione, evidenziando la serie di corrispondenze intercorsa tra la famiglia residente in via Madonna del buon consiglio ed il Comune.
Ad assistere l’ex sindaco e i due funzionari sono stati gli avv. Emilio Castorina, Turi Liotta, Francesco Messina e Giuseppe Milazzo, mentre l’avv. Maria Lucia Anzalone ha assistito la famiglia che ha mosso la denuncia.
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Cronaca
Preso a calci e pugni per avere osato mandare un messaggio ad una ragazza
La vittima è un 40enne, gli aggressori sono due congiunti: per due anni sottoposti a “Daspo urbano”

Divieto di accesso ad alcuni esercizi pubblici. Un provvedimento – il cosiddetto “Daspo urbano” – emesso dal questore di Catania e che i carabinieri hanno notificato ad un 50enne e al figlio 30enne per avere partecipato ad una violenta lite. In quell’occasione, i due avevano aggredito un altro biancavuillese di 40 anni.
Una lite prolungata, i cui retroscena erano stati ricostruiti dai militari, dopo un’accurata indagine.
La persona aggredita, secondo quanto riferiscono i carabinieri, avrebbe inviato un messaggio tramite smartphone ad una giovane, legata sentimentalmente al 30enne. Tanto è bastato per accendere la scintilla della contesa, avvenuta lo scorso agosto presso il bar in cui lavorava la ragazza.
Il fidanzato di lei e suo padre si sono presentati davanti al 40enne. Prima un’accesa discussione, poi calci e pugni verso l’uomo, ritenuto responsabile di avere importunato la ragazza. Un’aggressione che gli ha procurato la frattura del naso con una prognosi di 30 giorni, indicata dai medici del pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”.
I due aggressori, dopo la denuncia, sono stati sottoposti ora al provvedimento del “Daspo urbano”, che vieta loro per due anni non solo di entrare nel bar in cui sono avvenuti i fatti, ma anche di stazionare nei pressi di locali di Biancavilla adibiti alla somministrazione di alimenti e bevande.
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