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Coronavirus, a Biancavilla un altro decesso e 351 persone in isolamento

Il sindaco Bonanno comunica la morte di un 66enne: è la decima vittima dall’inizio dell’emergenza

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«Purtroppo, a causa del virus, piangiamo la scomparsa di un nostro concittadino di 66 anni e, come sempre, è davvero doloroso dovere riportare notizie di questo tenore. Alla famiglia ed sui cari, tutto il mio e nostro cordoglio».

Così, il sindaco Antonio Bonanno annuncia la decima vittima Covid a Biancavilla dall’inizio dell’emergenza. Si tratta di un dipendente del plesso scolastico “Guglielmo Marconi” del Primo circolo didattico: era prossimo alla pensione.

Il bollettino dell’epidemia in paese conta attualmente 125 persone contagiate. Le persone guarite sono 23 («Altro numero che ci conforta», specifica Bonanno). Quelle ricoverate in strutture ospedaliere perché con sintomi più o meno marcati sono 5. I biancavillesi in isolamento fiduciario perché venuti a contatto con soggetti positivi al virus sono allo stato attuale 351.

«La Sicilia diventa “Zona Gialla” ma tutto questo –evidenzia il primo cittadino– non deve farci cantare vittoria. Tutt’altro. Abbiamo il dovere di essere ancora più accorti e responsabili di prima. Occorre mantenere la riduzione delle interazioni fisiche tra le persone insieme alle altre misure di prevenzione».

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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»

Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate

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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».

Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.

Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.

C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.

«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».

«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».

Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.

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