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Cronaca

Scontro tra auto nel viale Colombo Due donne trasportate all’ospedale

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di Vittorio Fiorenza

Ha urtato con la ruota il marciapiedi, fino a sterzare dalla parte opposta e a scontrarsi con il veicolo proveniente dall’altra corsia. Un incidente avvenuto nel viale Cristoforo Colombo, a pochi passi dall’ingresso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla, tra due Fiat Punto. Lo spostamento di una delle auto, conseguente allo scontro, ha provocato l’impatto con una terza auto, una Fiat 500, che era parcheggiata.

L’incidente ha provocato due feriti, comunque di lieve entità. La donna che ha urtato il marciapiedi è stata trasportata al vicino pronto soccorso. Stesso tragitto per un’altra donna, che viaggiava nel lato passeggero dell’altro veicolo, guidato dal marito. In quest’ultimo c’erano anche due bambini, che fortunatamente non hanno riportato feriti: soltanto il comprensibile spavento.

Sul luogo, per i rilievi e la regolazione del traffico, sono intervenuti gli agenti della polizia municipale di Biancavilla. Il tratto in questione, in diverse ore della giornata, presenta ingorghi e non poche difficoltà per gli automobilisti, a causa di soste selvagge e di una carreggiata che, di fatto, presenta dimensioni non adeguate. Necessario, poi, per prevenire proprio questo tipo di incidenti, un allineamento tra il marciapiedi che delimita il parcheggio attiguo all’area ospedaliera e quello immediatamente successivo.

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Cronaca

Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati

Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti

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Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).

Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.

Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.

Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.

In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.

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