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Antiracket, oltre due anni d’attesa Apre lo sportello “Libera Impresa”

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Rosario Cunsolo, presidente dell’associazione “Libera Impresa”

Dalla richiesta fatta dal corteo antimafia al voto del Consiglio Comunale. Poi ritardi, polemiche e sensibilità diverse. Un iter di oltre due anni. Il 10 marzo, a Villa delle Favare, l’inaugurazione con il procuratore e il prefetto.

 

di Vittorio Fiorenza

“Libera impresa”, l’associazione antiracket ed antiusura aprirà un proprio sportello a Biancavilla. L’inaugurazione è fissata per il 10 marzo a Villa delle Favare, dove il Comune ha dato in comodato d’uso un locale. Prevista la presenza del procuratore della Repubblica di Catania, Michelangelo Patanè, del prefetto Maria Guia Federico e di rappresentanti delle forze dell’ordine.

A darne notizia è Rosario Cunsolo, presidente dell’associazione: «Uno sportello antiracket che non vuole essere solo strumento di ascolto, ma di raccordo con le istituzioni: la legalità è l’unica strada percorribile per assicurare la crescita dei territori».

A Biancavilla, paese etneo ad alta vivacità mafiosa, in cui i commercianti, a fasi alterne, sono stati sempre taglieggiati dai picciotti del clan, non c’è mai stata un’iniziativa spontanea per costituire un’associazione. La paura e l’omertà, salvo alcuni rari casi in cui imprenditori e negozianti hanno denunciato, hanno sempre impedito la formazione di un’aggregazione antiracket.

Una sollecitazione al Comune per l’apertura di uno sportello antiracket era arrivata, all’indomani delle “48 ore di fuoco” del gennaio 2014 con gli omicidi Bivona e Gioco, da quel corteo antimafia improvvisato da diversi gruppi giovanili.

In mancanza di risposte, il Consiglio Comunale, all’unanimità, su proposta di Fratelli d’Italia, aveva approvato una mozione in tal senso. Ma nemmeno questa era servita a promuovere specifici atti, nonostante la disponibilità a collaborare da parte dell’Asaae (Associazione Antiracket e Antiusura Etnea). Lo stesso consigliere di FdI, Marco Cantarella, si era visto costretto quindi a presentare un’interrogazione, che per diverse volte non è stata neanche trattata in Aula per l’assenza di tutti i componenti dell’amministrazione comunale.

Da qui, la sua dura reazione, datata 24 dicembre 2014, nei confronti della Giunta Glorioso: «Sono sdegnato per la recidiva ed ingiustificata assenza dell’amministrazione Glorioso, che se da un lato “auspica un’attenzione sempre più forte per la tutela e la promozione della legalità in tutte le sue forme”, dall’altro ignora colposamente un’interrogazione sulla mancata istituzione dello sportello antiracket, tassello imprescindibile per iniziare una lotta reale e concreta alla mafia del territorio. Con l’assenza del sindaco e degli assessori è passato un messaggio scoraggiante, ovvero a Biancavilla la lotta al pizzo e all’usura non è una priorità e i problemi del paese sono altri…».

Parole sulle quali, la risposta del primo cittadino non si era fatta attendere: «La legalità si pratica ogni giorno, attraverso atti amministrativi concreti, iniziative che non necessitano del clamore che piace al Centrodestra e ad un confronto sinergico con i Carabinieri che ringrazio per l’intensa attività svolta anche quest’anno».

Un botta e risposta a distanza, ma nessun atto concreto. Poi, un generico impegno del sindaco a discutere dell’iniziativa «dopo Pasqua». C’è stato pure un emendamento, sempre di Fratelli d’Italia, per stanziare 8mila euro (ma ridotti a 5mila) da destinare all’istituzione dello sportello.

Lungaggini, mancate risposte, polemiche, lampanti sensibilità diverse sulla cultura della legalità e dell’antiracket. Sta di fatto che ci sono voluti più di due anni per trasformare la richiesta di quel corteo giovanile, poi avallata da un voto unanime del Consiglio Comunale, nella disponibilità dimostrata da “Libera Impresa”. Meglio tardi che mai.

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Il vescovo Luigi Renna in visita ai reparti dell’ospedale di Biancavilla

«Bisogna essere grati per questo presidio che fa sentire vicino tutto il servizio nazionale di cura»

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© Foto Biancavilla Oggi

Un saluto ad ogni paziente ricoverato, l’incontro con il personale medico e infermieristico, la visita al pronto soccorso e in tutti i reparti (con canti e sventolio di bandiere, in particolare, in “Pediatria”). L’arcivescovo di Catania, Luigi Renna, ha fatto tappa all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla.

«Sono rimasto molto ben impressionato – ha detto Renna – dalla manutenzione e dalla cura delle strutture, ma soprattutto dalla relazione che si è venuta a creare tra pazienti, medici, personale sanitario. È un ambiente luminoso sotto tutti gli aspetti. Bisogna essere grati per questo presidio che permette ai cittadini di sentire vicino tutto il servizio nazionale di cura e ci sprona a fare sempre meglio».

Il vescovo è stato accolto dal commissario straordinario dell’Asp, Maurizio Lanza, e dal direttore sanitario della struttura, Mario Patanè. Un’occasione attraverso la quale ha conosciuto anche il personale di recente assunzione.

«Ho incontrato molti nuovi giovani medici, infermieri e operatore socio-sanitari. E questo – ha sottolineato il vescovo – fa ben sperare sia perché l’azienda sta assumendo sia perché ci sono tanti giovani che non emigrano, ma rimangono nel nostro territorio. È la vittoria di una sfida molto importante. Sappiamo che la nostra Sicilia si sta spopolando, dobbiamo fermare questa emorragia e credo che le assunzione abbiano un duplice vantaggio. Anzitutto dota di professionalità fresche il sistema sanitario e poi permette ai giovani di mettere su famiglia e di creare una società solida nella nostra Isola».

«Un ospedale proiettato nel futuro»

Sulla questione del personale si è soffermato il commissario Lanza: «Non c’è nessun problema per il personale infermieristico perché abbiamo approvato la nuova graduatoria. Conosciamo, invece, le carenze di determinate specialità mediche che riguardano tutta Italia».

Per l’ospedale di Biancavilla, Lanza ha voluto ribadire che si tratta di una struttura «pronta ad accogliere e proiettata nel futuro perché gli investimenti sono stati e saranno tanti». In particolare, «il vecchio plesso è oggetto di una nuova ristrutturazione e affiancherà il nuovo: due strutture sulle quali bisogna puntare per il futuro».

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