Cronaca
A mano armata al “Cimelli’s Cafè” Rapinatore arrestato un’ora dopo
Ha puntato una pistola contro la titolare. Mario Monforte, 41enne di Biancavilla, fuggito via con 120 euro, è stato immediatamente rintracciato dai carabinieri.
Ha preso di mira il “Cimelli’s Cafè”, lo stesso bar-tabaccheria di viale Europa che nei giorni scorsi era stato “visitato” da alcuni malviventi che, tramite una mazza ferrata, ne avevano infranto la porta d’ingresso per rubare sigarette, schede telefoniche e denaro contante.
Stavolta, l’uomo è entrato nella rivendita con la pistola in pugno ed il volto travisato da sciarpa e berrettino, costringendo la titolare a consegnargli i 120 euro contenuti nella cassa e dileguandosi poco dopo per le stradine limitrofe.
Per fortuna, la donna, dopo essersi ripresa dallo spavento, ha avuto la forza di chiedere aiuto al 112 che immediatamente ha fatto convergere in zona una pattuglia del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò.
Acquisite le testimonianze della vittima e di alcuni presenti, i carabinieri, nel giro di un’ora, sono riusciti a risalire all’identità del criminale.
L’uomo è stato rintracciato ed ammanettato nei pressi della propria abitazione con ancora i soldi in tasca, lo stesso abbigliamento indicato dai testimoni e la pistola, poi risultata a salve, utilizzata per la rapina.
L’arrestato, il 41enne Mario Monforte di Biancavilla, dopo le formalità di rito, è stato trasferito al carcere di Catania di piazza Lanza con l’accusa di rapina aggravata.
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Cronaca
Prende a pugni la moglie fino a farla sanguinare: arrestato un 46enne
La vittima trova il coraggio di denunciare, intervento dei carabinieri per bloccare un albanese
Pugni in testa e in faccia, fino a farla sanguinare. È l’ennesima storia di violenza contro una donna, a Biancavilla. Un 46enne di origini albanesi è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, ai danni della moglie 45enne.
La pattuglia è stata messa in allarme dalla vicina di casa della vittima. Sentendo delle urla, è uscita in strada e ha visto la donna che scappava con il volto pieno di sangue. Poco prima, infatti, la signora sarebbe stata aggredita dal marito che, tornato a casa ubriaco, dapprima avrebbe dato dei forti pugni al muro e poi se la sarebbe presa con lei.
La donna era in camera da letto e non avrebbe nemmeno compreso quali fossero le accuse mosse dal marito quando lui, invece, avrebbe iniziato a colpirla con pugni alla testa, tenendo un cellulare nelle mani.
Atti violenti pure all’ospedale
Quando i militari hanno raggiunto l’abitazione della vittima, un’ambulanza l’aveva già trasportata al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”. I carabinieri, quindi, sono entrati in casa sua per comprendere cosa fosse accaduto. Tracce di sangue notate sulle pareti dell’ingresso, sulle lenzuola in camera da letto e anche su un cellulare rotto lasciato per terra. In cucina, invece, l’aggressore era riverso in terra, ubriaco. Per questo è stato richiesto l’intervento al 118.
All’ospedale cittadino, i medici hanno dovuto ricucire una ferita alla tempia della signora mentre l’uomo ha aggredito verbalmente i medici e i carabinieri, fino a scagliarsi contro questi ultimi e colpendone uno con una manata al petto.
Bloccato e messo in sicurezza, i medici hanno potuto medicarlo, mentre la donna, dimessa, ha deciso di denunciarlo, raccontando la serie di vessazioni e angherie che avrebbe subito nel corso del loro matrimonio e decidendo di trasferirsi a casa di suo fratello. Il 46 enne è stato, perciò, arrestato e collocato ai domiciliari, in un’abitazione diversa da quella coniugale.
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