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Fratelli d’Italia ricorda Nassiriya con un pensiero rivolto ai due marò

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La commemorazione della strage di Nassiriya con il pensiero rivolto anche ai due marò italiani che si trovano in India. La sezione biancavillese di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale in un comunicato ricorda le 19 vittime italiane dell’attentato in Iraq, di cui ricorre l’undicesimo anniversario. Tra i morti, anche Massimiliano Bruno, che, pur essendo di origini bolognesi, fu in servizio presso la stazione dei carabinieri di Biancavilla. La sua salma riposa proprio nella cappella comunale del cimitero biancavillese.

«Ci uniamo alla “Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace” che si festeggia ogni anno il 12 novembre per commemorare i nostri grandi eroi che hanno anteposto l’amore per la patria e per l’Italia alla loro vita», si legge nella nota.

«Il nostro pensiero –viene sottolineato allo stesso tempo– in questo giorno così importante va rivolto anche ai due nostri Marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che dal febbraio del 2012 sono in mano del governo indiano, senza alcuna possibilità di ritornare in Italia. Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, da anni, non fa che battersi per la loro liberazione e il loro rilascio. Ci auguriamo che ben presto anche questi due grandi uomini possano riabbracciare le loro famiglie e il loro paese».

Ad inizio della seduta del Consiglio Comunale, l’esponente di FdI, Marco Cantarella, ha chiesto di osservare un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della strage di Nassiriya.

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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