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Elipista all’ospedale, D’Asero: «Opera ostacolata con scorrettezza»

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«Centomila euro vincolati sul bilancio 2007 e l’elipista all’ospedale di Biancavilla resta ancora un miraggio. Sono passati 7 anni da quando con l’allora assessore regionale alla Sanità, Roberto Lagalla, dopo un sopralluogo nell’area individuata per la realizzazione dell’opera, ottenemmo il finanziamento. Da allora questi soldi restano fermi nei cassetti della Regione, in attesa che il dirigente di turno dia lo “sta bene” alla costruzione della pista. Siamo davanti ad un caso di malaburocrazia e di ordinaria disamministrazione che determina nei cittadini, che attendono da anni, giusti risentimenti».

Sono le parole del deputato biancavillese all’Assemblea Regionale Siciliana, Nino D’Asero, dopo la pubblicazione di Biancavilla Oggi del documento dell’Enac, che evidenzia una serie di criticità del sito vicino il nuovo plesso ospedaliero di Biancavilla, individuato dall’Asp per la realizzazione dell’elisuperficie.

«Non si capisce, dopo il parere positivo rilasciato anni addietro dall’Enac, quali altre autorizzazioni bisogna ancora aspettare. Verificherò -annuncia il capogruppo all’Ars del Nuovo Centrodestra- di chi sono le responsabilità di un atteggiamento scorretto e ostativo che impedisce, a discapito della tutela della salute dei cittadini di Biancavilla e dell’intero comprensorio, la realizzazione dell’elipista all’ospedale, in ricordo anche della memoria di un giovane, Giuseppe Greco, morto in un tragico incidente».

La battaglia per la costruzione dell’opera, infatti, è cominciata all’indomani dell’incidente in cui morì il ragazzo, vicino la scuola media “Luigi Sturzo”, mentre era alla guida della sua moto. Una battaglia portata avanti dal padre del giovane, Carmelo, attraverso l’associazione intitolata alla memoria del figlio, che ha promosso una petizione, sottoscritta da oltre 7000 cittadini di Biancavilla, Adrano e Santa Maria di Licodia.

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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