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Mauro Mursia si è dimesso dal Consiglio Comunale: gli subentra Bonaccorsi

Decisione dell’esponente della lista “Bonanno Sindaco” dettata da accordi politici pre elettorali

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Turn over nel Consiglio Comunale di Biancavilla. Si è dimesso l’assessore Mauro Mursia, eletto alle scorse elezioni nella lista “Bonanno Sindaco” (con oltre 300 preferenze fu il più votato della lista). 

«La decisione – si legge nella lettera di dimissioni – è assunta nel rispetto dell’accordo pre-elettorale all’interno della nostra lista per dare la possibilità anche ad altri candidati di contribuire alla buona amministrazione della nostra città. Sono certo che chi mi sostituirà sarà all’altezza del ruolo che andrà a ricoprire: gli auguro buon lavoro».

A Mursia subentra il consigliere Salvatore Bonaccorsi, primo dei non eletti della lista.

«Continuerò con immutato entusiasmo – conclude il dimissionario Mursia – a dare il mio contributo all’amministrazione con in testa il sindaco Bonanno che in questi anni ha fatto tanto per la nostra amata città e, sono sicuro, continuerà il proprio impegno in favore dello sviluppo del nostro territorio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Commento

1 Commento

  1. Gianfranco

    15 Settembre 2021 at 22:50

    “La decisione è assunta nel rispetto degli accordi pre-elettorali…”

    Già citare il termine “rispetto” in un contesto simile è quantomeno bizzarro; sarebbe meglio pubblicare il calendario delle dimissioni e dei subentri a inizio mandato, in modo da risparmiare le pubblicazioni delle relative notizie.

    Continua la saga dell’assumificio, sempre più vigorosa col passare degli anni, della quale il Comune ne ha fatto un simbolo; aspettiamo di vederne il marchio sulla bandiera.

    Andrà tutto bene

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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