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Lavori per risistemare la casermetta (vandalizzata) della pineta comunale

Già approntato il progetto dell’amministrazione Bonanno per accedere ad un bando del Gal Etna

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La casermetta di “Piano Mirio”, in territorio di Biancavilla, nel cuore del Parco dell’Etna, diventerà un punto di riferimento per la promozione del turismo ambientale e culturale legato alla ‘Muntagna’, patrimonio dell’Unesco.

L’amministrazione Bonanno ha approvato il progetto di riqualificazione. C’è l’opportunità per il Comune di partecipare al bando del Gal Etna per il finanziamento di 150mila euro per l’accoglienza e le attività turistiche.

«Interverremo sulla struttura rifacendo parate della pavimentazione», spiega il vice sindaco Nino Finocchiaro, assessore con delega ai rapporti con il Parco dell’Etna, che in questi mesi ha seguito passo passo l’iter approdato alla richiesta di finanziamento.

«Il fabbricato è stato preda di atti vandalici in questi anni. Con una manutenzione straordinaria –viene specificato– ripristineremo quanto è stato danneggiato. Sarà rifatta anche l’antica cucina e installato un sistema di video-sorveglianza e un gruppo elettrogeno».

Una volta ricevuto il finanziamento, la riqualificazione richiederà 4 mesi di lavoro. 

«Nel volgere di poco tempo – sottolinea il sindaco Antonio Bonanno – siamo riusciti a redigere il progetto e partecipare al bando del Gal come avevamo promesso. Quando l’opera di riqualificazione sarà ultimata, affideremo la casermetta a un’associazione che ne garantisca al meglio la sua fruizione».

«Riqualificare la casermetta di Piano Mirio – continua il sindaco – ci consente di diversificare e destagionalizzare l’offerta turistica promuovendo le nostre tipicità locali ai turisti che vengono in Sicilia per ammirare il vulcano. In questo modo troverà adeguata valorizzazione la “terza porta dell’Etna”, il territorio da Biancavilla porta fino al Vulcano».

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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