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Lavori in corso per 1,7 milioni di euro sulle Sp 158 e 156 a Biancavilla

Sopralluogo del sindaco Antonio Bonanno e dell’assessore ai Lavori pubblici, Nino Finocchiaro

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Sopralluogo del sindaco Antonio Bonanno e dell’assessore ai Lavori pubblici, Nino Finocchiaro, nelle strade provinciali 158 e 156, che ricadono nel territorio di Biancavilla. Una in zona Vigne, l’altra che da sud dell’abitato porta ad Adrano, affiancando la panoramica sulla Valle del Simeto.

In entrambe le arterie sono state avviati lavori di rifacimento dell’asfalto e della segnaletica. Per la Sp 158, la Città Metropolitana di Catania ha destinato un importo complessivo di 560mila euro. Per la prima “tranche” di lavori della Sp 156, l’intervento è di 600mila euro, altri 600mila euro saranno destinati al completamento dei lavori.

Per la Sp 158, partiti i lavori di scarificazione del manto stradale. Riguardano un lungo tratto che comprende anche la scerbatura ai lati della carreggiata. Nella seconda fase, la strada “ripulita” verrà asfaltata.

«La ripulitura della Sp 156 ha avuto l’effetto immediato di allargare l’intera arteria stradale invasa dalle erbacce. In quell’area –evidenzia il sindaco– si trovano dei rifiuti che ci apprestiamo a rimuovere, nell’ottica di una riqualificazione territoriale che vede impegnata la mia amministrazione assieme alla Città Metropolitana. Sono grato al sindaco metropolitano Salvo Pogliese che ha destinato cospicui finanziamenti a due strade importanti che ricadono nel nostro territorio».

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Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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