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Amianto, Nino D’Asero: «Si utilizzino i fondi già stanziati per Biancavilla»

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«Bene l’accesso al Fondo Vittime dell’Amianto per i malati biancavillesi di mesotelioma, ma si utilizzino al meglio anche le risorse sinora stanziate per affrontare l’emergenza ed evitare che il numero delle vittime aumenti».

Così il deputato regionale del Nuovo Centrodestra, Nino D’Asero, originario proprio di Biancavilla, commenta la notizia annunciata durante l’incontro sugli interventi in materia di prevenzione organizzato dal Comune.

D’Asero ricorda che «c’è già una dotazione di 3 milioni di euro, stanziati dal Fondo Nazionale dopo l’inserimento di Biancavilla tra i comuni a rischio ambientale, assieme a Priolo, Gela e Milazzo. Si tratta di risorse che servono – spiega – per poter portare avanti un programma serio d’interventi per la prevenzione, tenendo conto delle realtà che si spendono per la causa e che già danno un contributo concreto,  come l’Arnas Garibaldi di Catania, che con un team di alto profilo si occupa di quasi la totalità dei cittadini malati di mesotelioma».

«Ben vengano – sottolinea D’Asero –  le altre istituzioni purché, in tempi in cui si parla di razionalizzazione della spesa e di utilizzazione al meglio delle risorse, si impegni seriamente quello che già abbiamo per monitorare la situazione e si valutino modi e procedure di come si spendono i soldi già stanziati».

«Più che alle bonifiche sono convinto – dice ancora il parlamentare regionale del Ncd – che bisogna puntare alla ricerca, alle indagini e ai monitoraggi.  Al la di là delle opere di risanamento c’è bisogno di capire quali sono i reali effetti di questa situazione patologica che attanaglia Biancavilla, per questo – conclude – mi sono prodigato per l’istruzione dell’Osservatorio sui tumori, che è avvenuta nel febbraio del 2011».

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Politica

Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”

Il presidente del Pd, Alfio Distefano: «Così si rischia di snaturare il significato di questa ricorrenza»

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Un momento della commemorazione dello scorso anno

«Nella Giornata del 25 Aprile, Festa della Liberazione, i valori democratici vanno affermati con nettezza e nel fare ciò bisogna esprime l’avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari che restringono la libertà. La celebrazione della nostra ritrovata libertà deve aiutarci a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. Viva la libertà, Viva la democrazia, Viva l’Italia».

Con queste parole, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha ricordato la ricorrenza della Liberazione. Ma, come accaduto anche in anni precedenti, non ha pronunciato la parola “fascismo”. C’è il riferimento ad una generica «avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari», ma senza citare il dato storico della caduta della dittatura di Mussolini e della cacciata dei nazisti di Hitler. Dettaglio che non è passato inosservato. Un atteggiamento peraltro in linea con quello della presidente Giorgia Meloni e della sua maggioranza. Ma si può celebrare la Liberazione, omettendo di ricordare l’occupazione nazifascista?

L’intervento di Alfio Distefano

Così, a margine del 25 aprile, è il presidente del Partito democratico di Biancavilla, Alfio Distefano, ad affidare ad una nota stampa la sua riflessione.

«Le parole – scrive Distefano – rischiano di snaturare il profondo significato di questa ricorrenza, strumentalizzandola in modo inaccettabile. Il 25 aprile non è, come affermato dal sindaco e da parte della sua giunta, una semplice giornata commemorativa dei caduti di tutte le guerre o una celebrazione generica contro i regimi totalitari. Si tratta, piuttosto, di una data ben precisa che segna un momento fondamentale nella storia del nostro Paese: la liberazione dal regime nazifascista, avvenuta nel 1945 grazie al sacrificio dei partigiani e all’impegno congiunto di tutte le forze antifasciste. È un giorno in cui dovremmo riflettere sul coraggio e la determinazione dei partigiani italiani che, con grande sacrificio e rischio personale, lottarono per l’ideale di libertà e democrazia».

Distefano sottolinea ancora che «celebrare il 25 aprile significa non solo onorare la memoria di chi ha combattuto e dato la vita per la libertà, ma anche riaffermare con forza i valori antifascisti che sono alla base della Repubblica Italiana. Valori che, come recita la nostra Costituzione, ripudiano la guerra e la violenza e pongono al centro la tutela dei diritti umani e la democrazia».

«Distorsione della memoria storica»

«Ritengo inaccettabile – specifica il presidente del Pd – che i rappresentanti delle istituzioni, come Sindaco e Giunta comunale, possano mettere in discussione il significato profondo del 25 aprile, alimentando una pericolosa distorsione della memoria storica, dove tale strumentalizzazione rischia di offendere la memoria di chi ha combattuto e di minare i valori stessi su cui si fonda la nostra democrazia».

Da qui, dunque, la richiesta di Distefano rivolta agli amministratori comunali ad «impegnarsi a promuovere una corretta e consapevole celebrazione del 25 aprile, commemorare questa giornata con il rispetto che merita e che sia occasione di riflessione e di riaffermazione dei valori antifascisti che uniscono l’Italia».

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