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Incendio distrugge box al cimitero: autocombustione o origine dolosa?

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Il fuoco ha incenerito il prefabbricato dell’impresa che sta realizzando la nuova cappella funeraria comunale. Non ci sarebbero segni evidenti per supporre la presenza di una mano criminale. Ma è un’ipotesi non esclusa del tutto.

 

di Vittorio Fiorenza

Prefabbricato distrutto completamente dalle fiamme all’interno del cimitero nuovo di Biancavilla. Non ci sarebbero segni evidenti per supportare una matrice dolosa, ma si tratta di una possibilità non esclusa del tutto dai carabinieri.

Il box era di pertinenza dell’impresa, la Ade s.c.a.r.l., amministrata da Daniele Di Bella, che è impegnata nella costruzione, in project financing, della nuova cappella funeraria comunale. Il prefabbricato, sistemato all’ingresso del cimitero di via della Montagna, poco prima del passaggio a livello della Fce, era utilizzato come ufficio: all’interno, una scrivania, alcune sedie, scaffali con documenti e attrezzi di lavoro. Tutto ridotto in cenere.

Ad accorgersi dell’incendio è stato il capocantiere. È intervenuta una squadra di vigili del fuoco del distaccamento di Adrano. Dai rilievi che sono stati compiuti, non sono emerse tracce di liquido infiammabile. Possibile, quindi, che il fuoco si sia innescato a causa di una lenta autocombustione dall’interno. L’impresa –va anche detto– non ha ricevuto telefonate o richieste “anomale”.

Si fa notare, tuttavia, che il box era nuovo e al suo interno non vi erano elementi elettrici o infiammabili, tali da potere immaginare un’autocombustione di quel tipo.

Da qui, dunque, la posizione dei militari della locale stazione dei carabinieri, che al momento non escludono alcuna pista.

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Cronaca

Ubriaco alla guida della sua auto, denunciato giovane di Biancavilla

È successo al centro di Catania: sottoposto all’alcoltest, il 23enne era anche barcollante

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Un 23enne di Biancavilla è stato sottoposto a controllo e all’alcoltest, nelle vie del centro di Catania, da parte dei carabinieri del Nucleo Radiomobile. Il giovane, in piena notte, sfrecciava alla guida di un’auto di grossa cilindrata

Quando i militari gli hanno chiesto di scendere dal veicolo, il conducente barcollava. Non riusciva nemmeno ad esprimersi correttamente perché aveva la bocca “impastata”, come solitamente accade a chi abusa di alcolici.

L’etilometro ha confermato ciò che i Carabinieri avevano già compreso: il ragazzo aveva un tasso alcolemico pari a 0,99 grammi per litro, ovvero superiore alla soglia di 0,8 g/l prevista dal Codice della Strada.

Per questo motivo è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e la sua auto è stata affidata all’amico che viaggiava con lui, che non aveva bevuto alcolici.

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