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Incendio distrugge box al cimitero: autocombustione o origine dolosa?

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Il fuoco ha incenerito il prefabbricato dell’impresa che sta realizzando la nuova cappella funeraria comunale. Non ci sarebbero segni evidenti per supporre la presenza di una mano criminale. Ma è un’ipotesi non esclusa del tutto.

 

di Vittorio Fiorenza

Prefabbricato distrutto completamente dalle fiamme all’interno del cimitero nuovo di Biancavilla. Non ci sarebbero segni evidenti per supportare una matrice dolosa, ma si tratta di una possibilità non esclusa del tutto dai carabinieri.

Il box era di pertinenza dell’impresa, la Ade s.c.a.r.l., amministrata da Daniele Di Bella, che è impegnata nella costruzione, in project financing, della nuova cappella funeraria comunale. Il prefabbricato, sistemato all’ingresso del cimitero di via della Montagna, poco prima del passaggio a livello della Fce, era utilizzato come ufficio: all’interno, una scrivania, alcune sedie, scaffali con documenti e attrezzi di lavoro. Tutto ridotto in cenere.

Ad accorgersi dell’incendio è stato il capocantiere. È intervenuta una squadra di vigili del fuoco del distaccamento di Adrano. Dai rilievi che sono stati compiuti, non sono emerse tracce di liquido infiammabile. Possibile, quindi, che il fuoco si sia innescato a causa di una lenta autocombustione dall’interno. L’impresa –va anche detto– non ha ricevuto telefonate o richieste “anomale”.

Si fa notare, tuttavia, che il box era nuovo e al suo interno non vi erano elementi elettrici o infiammabili, tali da potere immaginare un’autocombustione di quel tipo.

Da qui, dunque, la posizione dei militari della locale stazione dei carabinieri, che al momento non escludono alcuna pista.

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Cronaca

Sequestrati 20 kg di pesce ad un ristorante di sushi di Biancavilla

Otto giovani in possesso di droga, sanzioni di 20mila euro per violazioni del Codice della strada

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Controllo del territorio di Biancavilla da parte dei carabinieri della compagnia di Paternò, con il supporto dei colleghi della C.I.O. del 12° Reggimento “Sicilia” e del N.A.S. di Catania con operatori dell’Asp

Le verifiche si sono concetrata su 5 pub e ristoranti. In un ristorante di sushi, in particolare, è stata riscontrata la mancata tracciabilità dei prodotti ittici. Circostanza che ha determinato il sequestro di 20 kg di varie tipologie di pesce. Il titolare ha avuto sanzioni per 3500 euro.

Le operazioni dei militari si sono allargate nei luoghi di maggiore aggregazione serale dei ragazzi, da piazza Annunziata e Via Vittorio Emanuele al viale dei Fiori.

Per quanto riguarda le attività su strada, i militari hanno denunciato in stato di libertà un 27enne di Adrano, trovato in possesso di un bastone telescopico tipo “manganello” all’interno della propria utilitaria, fermata in un posto di controllo in viale dei Fiori. Segnalati alla Prefettura 8 giovani, tutti residenti tra Adrano e Biancavilla di età tra i 17 e 30 anni. Avevano complessivamente 5 dosi di marijuana, 2 di cocaina e 3 di hashish.

Consistenti infine anche i servizi finalizzati ad assicurare il rispetto delle norme del Codice della Strada. In tal senso, i militari hanno accertato che su 56 veicoli controllati, oltre un terzo era sprovvisto della copertura assicurativa. In due casi, i conducenti di 2 mezzi, sequestrati, si trovavano alla guida senza aver mai conseguito la patente. Sono stati, quindi, contestate 19 sanzioni amministrative, per un valore di circa 20mila euro. Ritirati due documenti di guida e circolazione e decurtati complessivamente 17 punti alle patenti di guida.

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