Cronaca
Violento impatto auto-scooter, un ferito tra le vie Cesare De Masi e Callicari
Il fragore dello scontro ha allarmato l’intero quartiere, sul posto un’ambulanza e i vigili urbani


Violento impatto tra un’auto e uno scooter. L’incidente è avvenuto all’incrocio tra via Cesare De Masi e via Callicari. Il fragore dello scontro ha allarmato l’intero quartiere. A rimanere ferito è stato il giovane, che era alla guida del ciclomotore acquistato da appena un giorno.
Dolorante, è rimasto comunque vigile. Sul posto è intervenuta un’ambulanza del 118, che ha soccorso il malcapitato e trasportato all’ospedale per i dovuti accertamenti.
A chiamare i soccorsi e anche la polizia municipale è stato il conducente dell’auto, una Renault Clio. Quest’ultimo stava salendo via Cesare De Masi, quando dalla sua sinistra, da via Callicari, sarebbe sbucato lo scooter, rendendo l’impatto inevitabile.
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Cronaca
Omicidio Parisi, condanna definitiva: carcere a vita per Salvatore Fallica
Un iter giudiziario particolarmente complesso per il delitto commesso nel 2003 in contrada Rinazze


Sono stati i Carabinieri della Compagnia di Paternò ad eseguire l’arresto. Hanno eseguito così un ordine per la carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale di Catania.
Destinatario del provvedimento è Salvatore Fallica, 47 anni, personaggio noto alle cronache, er ora rintracciato a Volterra, in provincia di Pisa.
Nei suoi confronti è arrivata la sentenza definitiva all’ergastolo per omicidio premeditato in concorso di Gaetano Parisi, guardia campestre 53enne di Paternò. Riconosciuto colpevole anche per deteenzione e porto illegale di armi comuni da sparo.
L’omicidio di Parisi avvenne il 14 aprile 2003 in contrada Rinazze, a sud di Biancavilla. La vittima era alla guida della sua autovettura, una Fiat 500, dopo essere stata speronata.
Un delitto di sangue maturato per conflittualità interne al clan mafioso locale. Il movente?Secondo gli inquirenti è legato alla mediazione, all’epoca dei fatti, tra Parisi e il clan di Biancavilla ed i piccoli imprenditori agricoli sottoposti alle estorsioni.
Fallica era inserito nel clan Toscano-Tomasello-Mazzaglia, articolazione della famiglia di Cosa nostra etnea Santapaola-Ercolano. Particolermanete complesso l’iter giudiziario del caso, che aveva coinvolto anche un secondo soggetto di Biancavilla, poi morto a causa di una lunga malattia. Alla loro identificazione, gli inquirenti sarebbero giunti grazie alla comparazione del Dna trovato, dai carabinieri del Ris di Messina, su pezzi di guanti in lattice dimenticati dentro un’auto, risultata rubata. La stessa utilizzata dai sicari nell’agguato, e su un guanto in prossimità della stessa auto.
La sentenza di primo grado di condanna era stata annullata dalla Corte d’Assise d’appello di Catania nei confronti dei due. Poi, la prosecuzione del procedimento. Fino al verdetto definitivo di oggi nei confronti di Fallica.
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