Cronaca
Scooter rubato e bastone nascosto in auto: due denunce dei carabinieri
Fatti emersi nel viale dei Fiori e in via Vittorio Emanuele grazie all’attività di controllo dei militari
Controlli dei carabinieri della stazione di Biancavilla. Due gli episodi emersi durante l’attività dei militari.
Nel viale Dei Fiori, un 51enne è stato notato mentre, in sella ad uno scooter, teneva una condotta di guida pericolosa. I carabinieri lo hanno immediatamente bloccato nonostante, accelerando, avesse cercato di allontanarsi per sfuggire al controllo. Dagli accertamenti, lo scooter è risultato rubato, oltre che mancante della copertura assicurativa. Per tali ragioni, l’uomo è stato denunciato per ricettazione.
Altro episodio in via Vittorio Emanuele. Qui, nel corso di un posto di controllo della circolazione stradale, i militari hanno imposto l’alt ad una “vecchia conoscenza”. Si trattava di un 26enne biancavillese, sottoposto a perquisizione della sua Lancia Y. Il controllo ha permesso di trovato un robusto bastone di 74 centimetri nascosto sotto il sedile del passeggero. Immediata è scattata la denuncia per porto di armi od oggetti atti a offendere.
Nell’ambito della stessa attività di controlli del territorio, i carabinieri hanno effettuato verifiche e identificazioni che hanno portato a salate contestazioni per violazioni al Codice della strada.
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Cronaca
Omicidio Andolfi, a Santangelo concessi i domiciliari dal Tribunale del Riesame
L’indagato esce dal carcere “Pagliarelli” di Palermo e torna nella casa di Biancavilla, in attesa del processo
Salvatore Santangelo, accusato dell’omicidio di Antonio Andolfi, è uscito dal carcere “Pagliarelli” di Palermo e si trova ai domiciliari, nella sua abitazione di Biancavilla. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Caltanissetta. Aassistito dagli avv. Fabrizio Siracusano e Giuseppe Milazzo, Santangelo torna a casa, quindi, dopo 6 mesi, in attesa del processo che dovrà chiarire i dettagli dell’uccisione del giovane 20enne.
«Una lite tra allevatori per questioni di pascolo», si era detto nell’immediatezza dei fatti, avvenuti nel luglio scorso in territorio di Centuripe. La vittima era stata trasportata con un furgoncino fino all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla, dove i medici, però, avevano constatato il decesso a seguito di arma da fuoco. A guidare il mezzo, un suo amico e compagno di lavoro, che aveva messo i carabinieri della compagnia di Paternò e della stazione di Biancavilla sulle tracce di Santangelo. Anche il conducente era stato un bersaglio mancato dei colpi di pistola. Proprio per questo, a Santangelo viene contestato pure il reato di tentato omicidio.
Essendo i fatti avvenuti nelle campagne di Centuripe, titolare dell’inchiesta è la Procura di Enna con i sostituti Stefania Leonte e Massimiliano Muscio. Nel corso di questi ultimi mesi sono stati effettuati degli esami tecnici irripetibili. Il quadro indiziario sembra più chiaro, rispetto alle fasi iniziali delle indagini.
Sarà, comunque, il processo a carico di Santangelo (presso la Corte d’Assise di Caltanissetta in caso di rito ordinario) ad accertare l’esatta dinamica: dal diverbio all’inseguimento in auto. Ma anche i motivi che hanno portato l’uomo ad una scelta così estrema. In questo contesto, bisognerà ricostruire i rapporti e gli espisodi di contrasto, anche nell’arco degli anni, tra i soggetti coinvolti.
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