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Covid, a Biancavilla schizzano a 228 i contagi e arrivano pure le “varianti”
Sono 50 i nuclei familiari in cui si concentra il maggiore numero di tamponi risultati positivi
Domani a Biancavilla si riunirà il Coc – Centro operativo comunale – per valutare la situazione alla luce del nuovo dato che riguarda i positivi: ad oggi sono 228 con 3 ospedalizzati. È un numero alto di contagiati che tiene conto dell’incidenza numerica rilevata nell’ultimo screening.
Il picco più alto è individuato tra i giorni 8 e 9 marzo. In quelle date viene incamerato il dato dei 33 positivi biancavillesi rilevati nel monitoraggio.
A questo si aggiunge l’individuazione – tramite “contact tracing” – di altri contagiati che fanno parte del nucleo familiare cui appartengono i contagiati emersi dallo screening.
«Questa pandemia ci insegna –afferma il sindaco Antonio Bonanno– non solo che per trovare i positivi bisogna cercarli sottoponendo i cittadini ai test – e noi, all’ultimo screening, di tamponi ne abbiamo fatti circa 1500. Ma che ogni componente familiare risultato positivo finisce con il contagiare il resto della famiglia per colpa di comportamenti non idonei al protocollo sanitario richiesto in questi casi. Anche a casa dobbiamo imparare a comportarci bene».
«Nella nostra città –rivela il primo cittadino– sono circa 50 i nuclei familiari dove si concentra il numero rilevante di contagi. Va anche aggiunto che nelle scuole sono state rilevate le varianti del virus in 6 studenti».
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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
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