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Cronaca

“Città blindata”, condannato per mafia e rinchiuso nel carcere di “Bicocca”

Arrestato Mario Venia, in conseguenza della pena a 7 anni e 6 mesi inflitta con rito abbreviato

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È una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine: il suo volto compare in diverse operazioni. I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò, su ordinanza di custodia cautelare del Gip di Catania, hanno arrestato il 44enne Mario Venia.

Il provvedimento, richiesto dalla Procura Distrettuale di Catania nell’ambito del procedimento denominato “Città blindata”, è conseguenziale alla recente sentenza di condanna per Venia -definita in sede di giudizio abbreviato lo scorso 25 giugno- con una pena di 7 anni e 6 mesi (nel complesso, gli imputati hanno avuto quasi 190 anni di carcere).

L’appartenenza di quest’ultimo al gruppo mafioso biancavillese, articolazione della famiglia “Santapaola-Ercolano”, è stata documentata agli atti di giudizio anche sulla scorta del copioso materiale acquisito dai militari con indagini tecniche, che si erano avvalse, anche, di intercettazioni ambientali e filmati di videosorveglianza.

In particolare, Venia era stato più volte filmato mentre, in compagnia di altri membri del gruppo mafioso si recava in un terreno incolto in contrada “Don Assenzio”. Terreno individuato dal gruppo come luogo assolutamente riservato. Qui, all’interno di un bidone sotterrato, avevano scelto di nascondere le armi. Non solo: a testimonianza della loro consapevolezza d’incutere “l’omertoso silenzio” in eventuali testimoni, utilizzavano l’area per esercitazione individuale a fuoco. E anche per la prova di funzionalità delle armi. Il luogo è stato comunque oggetto di sequestro da parte degli stessi militari nel corso delle indagini.

L’arrestato, pertanto, espletate le formalità di rito, è stato associato al carcere catanese di Bicocca.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cronaca

Condivise video hot di una donna, condannato ad un anno di reclusione

Sentenza di primo grado dopo 5 anni: per l’uomo cade l’accusa di stalking, assolti altri tre imputati

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Trattamento illecito di dati personali e diffamazione aggravata: sono i reati per i quali il Tribunale di Catania ha condannato un biancavillese, ritenuto responsabile della diffusione di immagini hot di una donna, anche lei di Biancavilla.

Alla quarta sezione penale, il giudice Dora Anastati ha inflitto una pena (sospesa) di un anno di reclusione e 1000 euro di multa. L’imputato dovrà sostenere anche il pagamento delle spese processuali, il pagamento delle spese legali della vittima (quantificati in 2500 euro) e il risarcimento danni (da definire in sede civile).

L’uomo è stato assolto, invece, dall’accusa di stalking. La Procura aveva chiesto per lui una condanna a 2 anni di carcere.

Nello stesso procedimento, assolti per non aver commesso il fatto altri tre biancavillesi, accusati di diffusione illecita di foto intime ai danni di una seconda donna di Biancavilla. Per ciascuno di loro, il pm aveva chiesto 1 anno di reclusione.

Morbosità su WhatsApp e Messenger

La vicenda risale al 2019 (non esisteva ancora il reato del “revenge porn”) e, seppur per episodi distinti, ha coinvolto due donne di Biancavilla. Video e foto in pose e atteggiamenti erotici che le ritraevano sono stati diffusi senza il loro consenso, diventando virali tramite WhatsApp e Messenger.

Le vittime hanno raccontato agli inquirenti gli effetti devastanti della condivisione non autorizzata di quelle immagini. Una di loro, in particolare, ha riferito come la sua vita sia stata sconvolta e distrutta, in ambito familiare e lavorativo.

Le indagini si sono avvalse anche delle attività tecniche della polizia postale, tenendo conto dell’attivismo di profili anonimi. L’inchiesta si è poi allargata, per un imputato, all’ipotesi degli atti persecutori. Un’accusa non provata, circoscrivendo quindi la condotta illecita alla sola diffusione dei video erotici con conseguente diffamazione e violazione della privacy.

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Cronaca

Pedone investito da un’auto nel viale Europa: trasferito in codice rosso

Il malcapitato trasportato all’ospedale “San Marco” di Catania, intervento dei vigili urbani

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Un pedone è stato investito all’incrocio tra via Montessori e viale Europa, a Biancavilla. Secondo le prime informazioni, l’uomo stava attraversando la strada quando è stato colpito in pieno da un’auto in transito.

Sul posto, intervento del servizio del 118, il cui personale ha riscontrato ferite al volto e alla testa al malcapitato. Necessario, quindi, il suo trasferimento in codice rosso all’ospedale “San Marco” di Catania.

È toccato alla polizia municipale regolare il traffico e avviare i rilievi necessari a ricostruire la dinamica dell’incidente.

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