Politica
Il Comune è con l’acqua alla gola: chiesto mutuo di 4 milioni per 30 anni
Scelta dell’amministrazione comunale per pagare debiti di appalti, forniture e servizi professionali
Si sa: il Comune di Biancavilla è con l’acqua alla gola. Una richiesta di mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti SpA. Nello specifico, si tratta di un’anticipazione di liquidità dell’importo di 4.202.235,97 euro a tasso vantaggioso. Da estinguere in 30 anni avanzata dall’amministrazione comunale, che permetterà di pagare i debiti commerciali relativi ad appalti, forniture e servizi professionali.
La delibera della Giunta municipale, usufruendo del cosiddetto Decreto Rilancio, assicurerà il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili.
«Un intervento necessario e improrogabile in un momento così difficile – spiega il sindaco Antonio Bonanno -. In questo modo restituiremo una boccata d’ossigeno a diverse imprese cittadine che attendono risposte. Per il Comune si tratta di una scelta forte e decisa. Nella direzione di un risanamento finanziario difficile ma che non può ostacolare la giusta richiesta dei creditori».
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Politica
L’Ortopedia chiude a Biancavilla? Il “no” del Pd: interrogazione all’Ars
L’atto parlamentare, con Ersilia Saverino prima firmataria, investe il presidente Schifani e l’assessore Volo
Il paventato accorpamento del reparto di “Ortopedia e Traumatologia” dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla a quello del “Santissimo Salvatore” di Paternò solleva perplessità e prese di posizione.
Il Partito democratico ha presentato, tramite il gruppo all’Ars, un’interrogazione (prima firmataria la deputata Ersilia Saverino) rivolta al governatore Renato Schifani e all’assessore alla Salute, Giovanna Volo.
I parlamentari chiedono un intervento per scongiurare una decisione simile e, anzi, di potenziare l’Ortopedia di Biancavilla «per scongiurane la chiusura per una adeguata gestione della sanità pubblica, a salvaguardia del diritto alla salute e all’accesso alle cure e all’assistenza», In quest’ottica si sollecita di rettificare la riforma della rete ospedaliera «in modo da assicurare ai presidi ospedalieri più piccoli un numero congruo di posti letto e di personale sanitario destinando ad essi maggiori risorse finanziarie pubbliche al fine di garantire il decoro e la dignità dei pazienti».
L’ospedale di Biancavilla, punto di riferimento per oltre 100.000 abitanti di tre province (Catania, Enna e Messina), vanta strutture all’avanguardia, tra cui sale operatorie con flusso laminare e un reparto di Rianimazione. Tuttavia, la scelta di accorpare il reparto al presidio di Paternò è motivata dall’Asp con esigenze di ottimizzazione del personale e miglioramento delle performance sanitarie.
Il gruppo dei “Democratici per Biancavilla”, che ha sollecitato l’interrogazione parlamentare, ha definito «illogica e penalizzante» l’eventuale accorpamento dei reparti. Il trasferimento a Paternò, infatti, lascerebbe scoperta l’area pedemontana e dell’entroterra, mentre il “Santissimo Salvatore” si trova a pochi chilometri dal più attrezzato “Garibaldi” di Catania.
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