Politica
Movida, ordinanza per la quiete pubblica dalle ore 23 alle 8: sanzioni fino a 500 euro
L’atto è stato firmato dal sindaco Antonio Bonanno, passibili di contestazioni anche i titolari dei locali

Il sindaco Antonio Bonanno ha firmato un’ordinanza con la quale si disciplina l’attività di ristorazione, bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, oltre che l’attività di asporto ai chioschi e agli automezzi attrezzati ed autorizzati sul territorio comunale per la vendita di panini.
Si legge nell’ordinanza: «Considerato che è indispensabile porre rimedio a situazioni che interferiscono negativamente sulla serena convivenza della cittadinanza, creando pregiudizio e danni nei confronti delle persone e delle cose e, in particolare, dell’incolumità pubblica, della sicurezza dei cittadini, del decoro e della vivibilità urbana, con particolare riferimento alle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti onde scongiurare disagi psicofisici dovuti all’allarme ed insicurezza nella popolazione, è fatto divieto in tutto il territorio comunale di porre in essere comportamenti, che sono fonti e causa, sia in via diretta e spontanea o in via mediata, di fatti e situazioni quali schiamazzi, rumori molesti e chiassosi».
Indicazioni riferite in particolare nelle ore notturne, dalle ore 23 alle ore 8.
La violazione dell’ordinanza è punita con la sanzione amministrativa da euro 25,00 ad euro 500,00, ai sensi dell’art. 7 bis del D.l.gs 267/2000 e secondo le modalità di cui alla legge 689/1981. I titolari di pubblici esercizi sono passibili di contestazioni per la condotta dei propri clienti. In caso di accertato o reiterato disturbo alla quiete pubblica, il sindaco si riserva di adottare tutte le iniziative utili alla tutela del benessere dei cittadini, compresa la chiusura dell’attività commerciale.
Gli orari di apertura dei pubblici esercizi di ogni tipo di esercizio di somministrazione di pasti e bevande, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie, oltre che l’attività di asporto ai chioschi – non potranno superare le ore 1:00, con divieto di apertura sino alle 6:00.
I distributori automatici di alimenti e bevande saranno chiusi nella medesima fascia oraria. È ammessa l’amplificazione vocale e strumentale; le esecuzioni musicali devono cessare alle ore 24 di ogni giorno.
Sulla questione, un appello-petizione, rivolto ai sindaci di Biancavilla e Adrano, è stato lanciato dall’associazione “Sinergie”. I promotori hanno motivato l’azione come una questione di decoro sociale, a garanzia degli abitanti dei centri storici ma anche degli stessi gestori di locali.
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Politica
Gli astenuti affossano i referendum: il 79% dei biancavillesi è rimasto a casa
I cittadini che si sono recati ai seggi elettorali sono stati appena 3686 su 18.151 aventi diritto

QUESITI | SI | NO |
Licenziamenti illegittimi | 94,58% | 5,42% |
Lavoratori piccole imprese | 94,05% | 5,95% |
Lavoro precario | 94,08% | 5,92% |
Sicurezza sul lavoro | 91,12% | 8,88% |
Cittadinanza italiana | 65,68% | 32,32% |
Fonte: Comune di Biancavilla
Quorum non raggiunto: referendum non validi. La consultazione, nelle due giornate di domenica e lunedì, è stata affossata dal forte astensionismo. Per quanto riguarda Biancavilla, il dato ha raggiunto la vetta del 78,78%.
Soltanto 3686 biancavillesi (1755 maschi e 1931 femmine) si sono recati alle urne. Su un totale di 18.151 aventi diritto, l’affluenza si è fermata quindi al 21,22%. Biancavilla ha fatto registrare, peraltro, un astensionismo più marcato rispetto al dato regionale e a quello nazionale.
I cinque quesiti referendari, come si vede dalla tabella in alto, riguardavano i diritti dei lavoratori e la cittadinanza per gli stranieri. Tematiche fondamentali, eppure il quorum è rimasto lontano.
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Diritti dei lavoratori e cittadinanza, a Biancavilla in 18mila chiamati al voto
Cinque quesiti sottoposti a referendum: i seggi saranno aperti nelle giornate di domenica e lunedì

Seggi aperti, nelle giornate dell’8 e 9 giugno (domenica dalle ore 7 alle 23) e lunedì (dalle ore 7 alle 15), per cinque quesiti referendari: 4 riguardano il mondo del lavoro e delle imprese, uno riguarda la cittadinanza agli stranieri. A Biancavilla, i cittadini chiamati alle urne sono 18.151. Gli aventi diritto al voto, più precisamente, sono 8718 maschi e 9433 femmine.
Di seguito, i testi dei quesiti che i cittadini troveranno in schede di diverso colore, su cui apporre una X sul sì o sul no.
«Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione».
«Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale».
«Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi».
«Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione».
«Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana».
AGGIORNAMENTO
(ORE 23.00) Un dato di affluenza bassissimo, al di sotto della media regionale e nazionale. Soltanto il 13,94% dei biancavillesi ha votato per i referendum: 2533 votanti su 18.151 aventi diritto. I seggi riapriranno lunedì, dalle ore 7 alle 15.
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