Associazionismo
Settimana santa, appello ai biancavillesi per raccogliere beni di prima necessità
Tre associazioni in campo: già distrubuiti alimenti, prodotti per l’igiene e per i bambini persino 35 ciucci

«Per la Settimana Santa si confida nella generosità di quanti hanno donato e di chi vorrà aggiungersi anche in forma anonima, in modo da poter soddisfare le esigenze alimentari di quelle famiglie che in questo periodo si trovano in evidente stato di difficoltà».
È l’appello lanciato, mentre si avvicina la Pasqua, dai volontari del coordinamento, che raggruppa tre associazioni (Onlus Protezione Civile Biancavilla, Gepa e Security), impegnato da giorni nella raccolta di generi di prima necessità da destinare a famiglie che versano in disagio economico, aggravato dal blocco delle attività per l’emergenza “Coronavirus”.
Per fare donazioni di prodotti si possono contattare i volontari a questo numero di cellulare: 3519483005.
Il bilancio parziale di una settimana intensa di raccolta di beni di prima necessità e conseguente consegna alle famiglie è soddisfacente.
Sono stati distribuiti all’incirca oltre 500 Kg di pasta, 250 kg di pane, 250 bottiglie di passata di pomodoro, 250 lattine di pomodori pelati, 30 litri di olio, 20 kg di zucchero, 100 litri di latte, 300 pezzi tra crackers, biscotti, e brioche, 20 kg di dessert e pasta di mandorle, 15 kg di sale, 20 litri di aceto, 50 barattoli di fagioli, oltre a 50 pezzi misti di tonno, mais, piselli e würstel.
Copiosa è stata anche la generosità nella donazione di prodotti ortofrutticoli. E poi 50 bottiglie di prodotti per la pulizia della casa ed altrettanti per l’igiene della persona. Per quanto riguarda i prodotti baby, circa 360 confezioni di pannolini di diverse taglie, oltre che 35 ciucci e circa 50 confezioni di omogeneizzati vari.
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Associazionismo
L’Avis di Biancavilla è senza una sede, il Comune offre i locali dell’ex macello
Il sindaco Antonio Bonanno: «Abbiamo sempre supportato l’associazione e continueremo a farlo»

I locali dell’ex macello di via Taranto, a Biancavilla, sono a piano terra e si prestano alle esigenze del volontariato, anche perché per anni utilizzati da associazioni locali. Per queste ragioni, il Comune di Biancavilla mette a disposizione dell’Avis alcune stanze.
È questa la soluzione del sindaco Antonio Bonanno per andare incontro alla sezione “Nino Tropea”, costretta a lasciare i locali del vecchio plesso ospedaliero di via Guglielmo Marconi (dove era ospitata dal 2018), in quanto l’Asp deve avviare i lavori per realizzare la “Casa di comunità”.
L’Avis di Biancavilla si ritrova al momento senza una sede, come spesso è successo nei 38 anni della sua storia. Circostanza che pregiudica lo svolgimento della sua attività, che è stata sempre in crescita, al punto che nel 2024 ha raggiunto il record delle 560 sacche di sangue raccolte. Da qui, l’appello lanciato, anche attraverso il nostro giornale, affinché si possa trovare un immobile idoneo.
Il sindaco Bonanno aveva già incontrato i vertici dell’associazione, prospettando l’offerta di un paio di stanze dell’ex macello comunale. Allo stato attuale ci sono dei lavori di riqualificazione dell’edificio: quelli interni sono ultimati, mancano da completare gli spazi esterni. Bisognerà attendere.
«Ho detto loro che alcune stanze dell’ex macello le mettiamo a disposizione, una volta finite le opere in corso. Nel frattempo, inoltre, abbiamo dato disponibilità – dice il primo cittadino – dei locali comunali di via Chieti per consentire il deposito degli arredi. Abbiamo sempre supportato l’Avis in quanto associazione meritevole del nostro territorio. C’era stata la nostra intercessione con l’Asp anche nel 2018, quando l’associazione trovò collocazione nei locali del vecchio plesso ospedaliero. Continueremo ad essere a fianco dell’Avis».
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Associazionismo
L’Avis di Biancavilla resta senza sede: «Dopo 38 anni, rischiamo di chiudere»
Via ai lavori per la “casa di comunità”, i volontari costretti a lasciare i locali del vecchio ospedale

L’Avis di Biancavilla si ritrova senza una sede. Dal 2018, l’associazione è stata ospitata dall’Asp in locali dell’ospedale (prima nel blocco di viale Cristoforo Colombo, poi nel plesso di via Guglielmo Marconi). Una collocazione che ha consentito ai volontari di operare adeguatamente, al punto che nel 2024 è stato raggiunto il record delle 560 sacche di sangue raccolte.
Adesso, però, l’azienda sanitaria deve eseguire i lavori per realizzare la cosiddetta “Casa di comunità”, destinata all’assistenza sanitaria di prossimità. I volontari della sezione Avis “Nino Tropea” devono sloggiare immediatamente. E si ritrovano, come accaduto spesso nel corso della loro storia, a cercare una nuova sede. Hanno bussato alle porte del Comune, ma non sembrano esserci soluzioni possibili, anche perché nei locali comunali di via Fratelli Cervi, di Villa delle Favare e dell’ex Ufficio di collocamento è in corso una riorganizzazione degli spazi per nuove e svariate esigenze.
Da qui, dunque, l’accorato appello dell’Avis affinché qualcuno possa offrire, anche in maniera temporanea, dei locali adeguati: l’importante è che l’immobile sia a piano terra con alcune stanze.
In questa situazione, c’è il rischio che le programmate raccolte di sangue possano non essere effettuate. In assenza di una soluzione stabile, poi, la mancanza di una sede idonea potrebbe pregiudicare del tutto ogni attività. Il rischio è che l’Avis di Biancavilla, dopo 38 anni di silenzioso e prezioso impegno, possa mettere fine alla propria storia. È dal 1987 che l’associazione opera a Biancavilla. Un lungo lasso di tempo in cui si è registrata una crescita dei soci, oltre ad iniziative di sensibilizzazione che hanno coinvolto le scuole, i giovani e l’intera comunità nella diffusione della cultura della donazione.
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