Scuola
“Biancavilla Oggi” a scuola, incontro sul giornalismo al plesso “Verga”
Come è nata Biancavilla Oggi? Come si sviluppa la passione per il giornalismo? Come si fa a raccontare sempre la verità? Sono alcune delle domande poste dagli alunni del Secondo circolo didattico ad Alessandro Rapisarda, giornalista della nostra redazione, ospite al plesso “Giovanni Verga”, nell’ambito del progetto PON “Comunicare per vivere: giornalisti in erba”, curato da Federica Bruno.
In particolare, Alessandro Rapisarda ha incontrato gli alunni della 4a D, che si sono mostrati interessati e curiosissimi dell’argomento.
Per oltre un’ora, uno dopo l’altro, i bambini hanno posto i loro interrogativi (dall’importanza delle fonti alle differenze tra informazione cartacea e quella online…), prendendo pazientemente appunti e sottolineando come loro vedono le notizie, i giornali e anche Biancavilla Oggi, conosciuta da tutti già alla loro età.
«I bambini hanno fatto tantissime domande e Rapisarda ha risposto in maniera completa e approfondita, ci ha dato consigli e suggerimenti su come intraprendere questo lavoro. La risposta che ci è piaciuta di più –scrivono i bambini partecipanti, in un lavoro conclusivo, assieme all’insegnante Rosaria Saccone– è stata quella che ha evidenziato come il giornalino online ha più vantaggi rispetto a quello cartaceo. Ha pienamente ragione perché quello digitale può essere raggiunto in tutto il mondo, invece quello cartaceo solo nei paesi vicini dove è successo quel dato evento. Ci ha fatto capire, inoltre, che tutti possiamo essere potenziali giornalisti, basta essere curiosi, leggere tantissimo ed interessarsi del mondo in cui viviamo. Ringraziamo Alessandro Rapisarda per la sua disponibilità, cordialità e preparazione».
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Cultura
“I Belvedere dell’Anima”, il maestro Antonio Presti fa tappa alla “Sturzo”
Il mecenate agli alunni della scuola di Biancavilla: «Coltiviamo la bellezza e restituiamola al territorio»
“Grande Madre Etna: i Belvedere dell’Anima”. Il progetto del maestro Antonio Presti, celebre per il suo impegno nella valorizzazione artistica e territoriale, presentato nella scuola media “Luigi Sturzo” di Biancavilla.
Un progetto che guarda oltre il visibile. L’iniziativa, promossa dalla fondazione che porta il nome del mecenate, ha come obiettivo quello di rigenerare i luoghi simbolo del territorio etneo, trasformando i belvedere in veri e propri “bel-vedere dell’anima”. Attraverso il coinvolgimento delle scuole, il progetto mira a sensibilizzare le nuove generazioni alla bellezza del paesaggio, alla cultura e alla tutela ambientale, promuovendo una visione che va oltre il turismo di massa e abbraccia la spiritualità e il legame con la natura.
Presti ha invitato i ragazzi a riflettere sul ruolo dell’uomo nei confronti della natura e sulla necessità di un nuovo approccio culturale che valorizzi la bellezza come strumento di crescita personale e collettiva. «La grande madre Etna – ha detto Presti – ci insegna che la bellezza non è solo ciò che vediamo, ma ciò che sentiamo e custodiamo. Il nostro compito è coltivare questa bellezza e restituirla al territorio».
«Onorati di essere parte del progetto»
L’appuntamento alla “Sturzo” segna l’inizio di un percorso che vedrà la scuola protagonista di un coinvolgimento attivo nel progetto. Nei prossimi mesi, gli studenti avranno l’opportunità di approfondire i temi trattati e di partecipare a visite guidate presso i belvedere selezionati.
«Si tratta di un’occasione unica per i nostri giovani, che potranno riscoprire il territorio non solo come risorsa naturale, ma – ha sottolineato la dirigente Concetta Drago – come parte integrante della loro identità culturale. Siamo onorati di essere parte di un’iniziativa che lascia un segno profondo nelle coscienze di chi vi partecipa».
La presentazione del progetto ha visto la partecipazione dell’assessore comunale all’Istruzione, Vincenzo Randazzo, di Filadelfio Grasso, pedagogista, autore di varie pubblicazioni e collaboratore di Biancavilla Oggi, e di Enzo Meccia, presidente dell’associazione SiciliAntica.
«Il nostro territorio ai piedi della Montagna ci parla di resilienza, ci educa a rialzarci dopo ogni caduta e ogni difficoltà – ha detto Filadelfio Grasso – come nel 1669 quando la disastrosa colata lavica distrusse 17 paesi etnei. Ma la forza e la tenacia dei nostri conterranei hanno saputo trarre da quel fuoco solidificato la pietra per edificare le proprie case e i propri paesi ancora più belli e maestosi».
Meccia ha parlato dei mulini ad acqua, delle fontane e delle tante bellezze del nostro paese che ormai stanno scomparendo.
L’incontro si è concluso con un vivace dibattito tra gli studenti e il Maestro Presti. Iniziativa resa possibile da Martina Migliorini e dai referenti di istituto, Giovanni D’Alì e Concita Asero: «Ancora una volta cultura, educazione e territorio possono intrecciarsi per generare bellezza e consapevolezza».
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