Cronaca
Scippatore “seriale” di anziane, incubo tra Biancavilla e Adrano
Di nuovo arrestato, Giuseppe Ferro (classe 1962), per rapina ai danni di una donna. Questa volta le manette sono scattate ad opera dei poliziotti di Adrano, comune nel quale ha scippato una collanina ad una anziana che si trovava in via Duca d’Aosta e che poi è stata soccorso, riportando escoriazioni alla nuca guaribili in tre giorni.
L’uomo non è nuovo ad azioni di questo tipo. A Biancavilla era stato arrestato dai carabinieri nel dicembre 2017. Nei mesi precedenti era diventato il terrore delle donne biancavillesi, portando a termine diversi scippi. Il primo episodio si riferisce ad una 76enne, che in via Alcide De Gasperi si è vista scippare la collana in oro che portava al collo. Stessi episodi in via Dottor Portale ai danni di un’anziana di 82 anni e in via Vittorio Emanuele nei confronti di una 65enne.
Quindi, in via Reina, quando ha preso di mira una 47enne audiolesa che era in compagnia della figlioletta di 4 anni. Presa alle spalla di sorpresa, la donna è stata spinta contro il muro e pur di rubarle la catenina d’oro l’ha scaraventata a terra, insensibile alle urla della bambina terrorizzata.
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Cronaca
Omicidio Andolfi, a Santangelo concessi i domiciliari dal Tribunale del Riesame
L’indagato esce dal carcere “Pagliarelli” di Palermo e torna nella casa di Biancavilla, in attesa del processo
Salvatore Santangelo, accusato dell’omicidio di Antonio Andolfi, è uscito dal carcere “Pagliarelli” di Palermo e si trova ai domiciliari, nella sua abitazione di Biancavilla. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Caltanissetta. Aassistito dagli avv. Fabrizio Siracusano e Giuseppe Milazzo, Santangelo torna a casa, quindi, dopo 6 mesi, in attesa del processo che dovrà chiarire i dettagli dell’uccisione del giovane 20enne.
«Una lite tra allevatori per questioni di pascolo», si era detto nell’immediatezza dei fatti, avvenuti nel luglio scorso in territorio di Centuripe. La vittima era stata trasportata con un furgoncino fino all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla, dove i medici, però, avevano constatato il decesso a seguito di arma da fuoco. A guidare il mezzo, un suo amico e compagno di lavoro, che aveva messo i carabinieri della compagnia di Paternò e della stazione di Biancavilla sulle tracce di Santangelo. Anche il conducente era stato un bersaglio mancato dei colpi di pistola. Proprio per questo, a Santangelo viene contestato pure il reato di tentato omicidio.
Essendo i fatti avvenuti nelle campagne di Centuripe, titolare dell’inchiesta è la Procura di Enna con i sostituti Stefania Leonte e Massimiliano Muscio. Nel corso di questi ultimi mesi sono stati effettuati degli esami tecnici irripetibili. Il quadro indiziario sembra più chiaro, rispetto alle fasi iniziali delle indagini.
Sarà, comunque, il processo a carico di Santangelo (presso la Corte d’Assise di Caltanissetta in caso di rito ordinario) ad accertare l’esatta dinamica: dal diverbio all’inseguimento in auto. Ma anche i motivi che hanno portato l’uomo ad una scelta così estrema. In questo contesto, bisognerà ricostruire i rapporti e gli espisodi di contrasto, anche nell’arco degli anni, tra i soggetti coinvolti.
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