Politica
Gli allergici alla “differenziata”, 10mila euro di multe a 200 incivili


di Vittorio Fiorenza
La multa di 2mila euro all’incivile, registrato da una telecamera nascosta del Comune di Biancavilla, ha fatto una certa eco e sui social è stata applaudita come un evento atteso da anni: il video del malcapitato sporcaccione, divenuto subito virale, dovrebbe ora servire da freno per il popolo degli “incivili della spazzatura”.
Una schiera che, in maniera silenziosa, è stata colpita a più riprese dalla polizia municipale nell’ultimo anno, coincidente con l’insediamento della Giunta Bonanno. I dati lo confermano. Sono oltre 200 le multe, per un ammontare complessivo superiore a 10mila euro, indirizzate a cittadini che hanno esposto il sacchetto della spazzatura in modo non conforme alle regole basilari.
Sono quegli utenti che, soprattutto il giovedì, fanno un “frullato” della propria spazzatura, mettendo all’angolo di casa o appesi al balcone sacchetti di rifiuti mischiati, senza il minimo rispetto delle disposizioni sulla differenziata. Oltre 200 sono stati sanzionati.
In un’occasione, persino il liceo di “Scienze umane” si è beccato una multa di 50 euro per errato conferimento dei rifiuti. Dopo quella “bacchettata”, però, la scuola di via San Placido è ora tra quelle che a Biancavilla eseguono e rispettano la raccolta differenziata alla perfezione.
Azioni di persuasione da parte del Comune sono state rivolte pure ad altre scuole, ad uffici privati, aziende, supermercati, ristoranti, bancarelle del mercato settimanale di via Turati, persino all’ospedale “Maria Santissima Addolorata”. Soggetti mai “sensibilizzati” prima. Mai.
E adesso i risultati si possono vedere nel sito della Regione Sicilia che raccoglie le quote dei rifiuti differenziati per ogni comune dell’Isola. Biancavilla si distingue per una media mensile che sfiora il 70%, un dato che fino ad un anno fa era stato visto soltanto con il binocolo e che ora (senza necessità, peraltro, di pagare più di 60mila euro ad un “esperto ai rifiuti”) colloca il centro etneo tra i comuni più virtuosi della regione.
Resta da annientare ancora la presenza delle discariche abusive che in diverse parti del territorio comunale continuano a formarsi. La misura delle 2mila euro di multa, se non rimane occasionale, potrebbe dare una batosta definitiva agli ostinati che abbandonano rifiuti in luoghi e orari non consentiti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


Politica
Biancavilla 2023, quei ragazzi di destra che hanno ribaltato la storia politica
Tre generazioni, uno scatto fotografico: dal Fronte della gioventù ad Azione Giovani fino ad Atreju


C’è uno scatto fotografico – in questa competizione elettorale di Biancavilla finita con il trionfo di Antonio Bonanno – che più di ogni altro racconta la svolta epocale dell’80%. È quello che vede, sul palco di piazza Roma, durante l’ultimo comizio, Vincenzo Giardina e Vincenzo Randazzo con al centro Bonanno. È uno scatto, fatto casualmente tra decine di tanti altri. Ma ha la capacità di riassumere una storia che parte da lontano. Lì ci sono tre generazioni di militanti della destra biancavillese, formatasi e cresciuta in quel luogo politico che era la “sezione”.
Tre generazioni che hanno mosso i primi passi nelle organizzazioni giovanili, dal Fronte della gioventù ad Azione Giovani, dalla Giovane Italia ad Atreju (stessa realtà in cui si è formata Giorgia Meloni). Un’evoluzione che dal Movimento Sociale Italiano, passando per Alleanza Nazionale e il Popolo delle libertà, arriva a Fratelli d’Italia. Dalla “fiamma” di Giorgio Almirante alla fiaccolata per Paolo Borsellino. Da forza emarginata a guida del governo, dell’Italia e di Biancavilla.
Il tabù storico era stato frantumato già nel 2003 da Mario Cantarella: primo sindaco di destra nella Biancavilla repubblicana (con Andrea Ingiulla tra gli assessori!). Ma è Antonio Bonanno a portare il partito su vette inesplorate: primo sindaco di destra a conquistare il doppio mandato e (in assoluto) ad avere ottenuto 8 preferenze ogni 10, con una coalizione che per la prima volta vede i centristi trainati perché usciti malconci dalle urne.
In questa percentuale è inclusa una sostanziosa dose di demeriti, inadeguatezze, incapacità, assenze degli avversari. Così, di converso, è la sinistra biancavillese che sprofonda nel più basso dei risultati di consenso e di rappresentanza dall’epoca risorgimentale ad oggi. Un cataclisma da far tremare il cuore della storia. Sarebbe una banalità cosmica attribuire la responsabilità ad Ingiulla o alle “otto liste contro una“: ne parleremo in un articolo a parte.
Torniamo, quindi, alla foto con Randazzo e Giardina assieme al sindaco. Abbiamo conosciuto il primo nell’era dell’amministrazione Manna (dal 1994 al 2003). Lui era il maggiore oppositore: sapeva leggere le carte, le studiava, attaccava in Consiglio con argomentazioni accurate e citazioni auliche. Esponente di An, ma la scuola era quella del Msi. Lo ascoltavano tutti con attenzione dai banchi dell’allora maggioranza. Rappresentava la destra, praticamente in solitaria. Mai avrebbe potuto pensare allora – stagione in cui Manna era dipinto sui manifesti come “l’imperatore di Biancavilla” per il suo strapotere – che venticinque anni dopo sarebbe diventato assessore con una destra che ha ribaltato e riscritto la storia politica di questa città, ormai ampiamente “ex” roccaforte rossa.
A Giardina, invece, lo ricordiamo, sempre nell’era Manna e degli inossidabili diessini (i Democratici di sinistra), militante sbarbatello di Azione Giovani. Era stato portato nella sezione di via Vittorio Emanuele (tappezzata con manifesti ruggenti e le foto di Almirante a Biancavilla) da Placido Sangiorgio, quando presidente dell’organizzazione era Enrico Indelicato. Tra gli altri militanti, Sergio Atanasio, Gianmarco Rapisarda, Nino Lavenia, Rino Mauceri, Francesco Cantarella (per citarne alcuni). Un gruppo affiatato che si divertiva a fare opposizione con il classico volantino e pure con un giornalino, “Zoom, Obiettivo Biancavilla”, distribuito in 400 copie.
Non c’era ancora Antonio Bonanno. Troppo piccolo: frequentava le elementari. Ma dell’organizzazione giovanile della destra, l’attuale sindaco vanterà poi una scalata che, da Biancavilla, lo porterà a capo del coordinamento provinciale di Catania, proprio su nomina di Giorgia Meloni. Attorno a lui, un gruppo rimasto sempre legato, nelle vittorie e nelle sconfitte: Dino Caporlingua, Salvo Pulvirenti e Mauro Mursia, Angelo D’Urso e Alberto Papotto, Antonio Fiorello e Salvo Bonaccorsi… Gli stessi di sempre: un’autentica comunità politica.
Una comunità consapevole delle proprie radici, ma non assimilabile a cliché ideologici ed inutili nostalgismi: mai uno scivolone, tale da animare lo spettro del pericolo “fascista” a Biancavilla. Piuttosto, quella rappresentazione generazionale in foto ha dimostrato senso delle istituzioni e piena maturazione.
Non è casuale, forse, se alla fine del comizio, scesi dal palco, quei tre “ragazzi di destra”, diventati classe dirigente e di governo, siano stati riconosciuti dal loro mentore comune come gli eredi di quella storia che parte da lontano. «Adesso posso ritirarmi, sicuro di lasciare il testimone in buone mani», ha detto in sostanza Mario Cantarella. Parole che racchiudono l’essenza di una comunità politica.


© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Cronaca2 mesi fa
Sequestrati 20 kg di pesce ad un ristorante di sushi di Biancavilla
-
Cronaca2 mesi fa
Video e foto hard di due donne di Biancavilla: in 4 finiscono a processo
-
Politica7 giorni fa
Tutti i voti delle 9 liste e dei 144 candidati al Consiglio Comunale
-
Politica6 giorni fa
Ecco i 16 consiglieri eletti, ripartizione choc: soltanto 1 va all’opposizione
Vincenzo
19 Luglio 2019 at 17:22
Un plauso sincero a tutta l’amministrazione Bonanno per essere riuscita a sensibilizzare la comunità Biancavilla ,sebbene ancora vi siano degli irriducibili che non vogliono convertirsi al senso civico ,a considerarsi comunita’ . Riguardo la differenziata,grande risultato raggiunto ma ancora perfettibile. Biancavilla siamo ognuno di noi !