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Doppi turni, c’è il ricorso al Tar: «Eccesso di potere del sindaco»

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«Piuttosto che scatenare una “guerra tra poveri” tra l’intera popolazione scolastica biancavillese, tesa ad accaparrarsi l’unico edificio preso in considerazione dall’amministrazione comunale, quest’ultima avrebbe dovuto concretamente attivarsi per trovare una soluzione che potesse consentire a tutti i bambini di potere frequentare la scuola in modo naturale e confacente alla loro età, cioè in orario antimeridiano. Tale obiettivo avrebbe potuto essere agevolmente raggiunto utilizzando gli ordinari rimedi previsti dall’ordinamento giuridico, senza necessità di ricorrere all’esercizio del potere extra ordinem, motivato con la fictio iuris della tutela della pubblica incolumità».

È quanto viene sostenuto nel ricorso presentato al Tar da un centinaio di genitori di alunni e dipendenti dell’Istituto comprensivo “Antonio Bruno” contro l’ordinanza del sindaco Antonio Bonanno, che dal 4 marzo “inverte” la turnazione dei “doppi turni” nell’edificio di viale dei Fiori. Così, secondo l’atto del primo cittadino, motivato da ragioni di equità di trattamento e di ordine pubblico, gli alunni della “Bruno” dovrebbero fare lezioni pomeridiane e quelli della scuola media “Luigi Sturzo” dovrebbero passare all’orario mattutino.

Una soluzione che non piace ad una parte di dipendenti e genitori degli studenti della “Bruno”, che si sono affidati all’avv. Andrea Ingiulla per ricorrere alla giustizia amministrativa con l’obiettivo di annullare l’ordinanza e, in attesa della decisione, sospendere da subito gli effetti.

L’atto del sindaco, tra le varie contestazioni avanzate dai ricorrenti, rappresenta una violazione normativa perché il primo cittadino avrebbe agito con un “eccesso di potere”, senza ricorrere i presupposti e senza le dovute motivazioni, quando i suoi provvedimenti potevano essere presi senza la necessità di un’ordinanza, che entra nel merito dell’organizzazione didattica.

I disagi subiti dagli alunni della “Sturzo” avevano raggiunto la protesta con manifestazioni di studenti e genitori fin dentro il palazzo comunale. Da qui, le regioni di Bonanno di richiamare problemi di ordine pubblico.

«Appare evidente che la manifestazione –viene specificato nel ricorso– è stata presa a pretesto per tentare di giustificare (non riuscendovi) la presunta esigenza di tutela della pubblica incolumità e quindi il ricorso al potere di ordinanza extra ordinem, paventando gravi rischi per l’integrità fisica della popolazione, nella realtà assolutamente inesistenti. Con questo stratagemma, il sindaco ha pensato di potere utilizzare il potere di ordinanza riconosciutogli per fini assolutamente diversi da quelli contemplati dalla norma»

Secondo i genitori e dipendenti firmatari, poi, l’ordinanza del sindaco non risolve alcun problema: «Pur non volendo apparire pessimisti, non riteniamo probabile che entro l’inizio del prossimo anno scolastico possano essere ultimati i lavori e quindi riconsegnati i locali alla scuola Sturzo, in modo che vi si possa svolgere regolarmente l’attività didattica. Ebbene, a fronte di tale stato di cose, appare del tutto evidente che la scelta intrapresa dal Sindaco di costringere le tre scuole interessate a turnare l’orario delle lezioni, non risolve affatto il problema dei doppi turni ma lo ribalta sull’altra metà di popolazione scolastica biancavillese, che peraltro già sino ad oggi ha dovuto modificare».

Altro aspetto evidenziato nell’atto rivolto al Tribunale Amministrativo Regionale riguarda la presenza di bambini con disabilità: «L’istituto comprensivo Bruno annovera, tra i suoi studenti, 30 alunni portatori di disabilità, frequentanti la scuola primaria (da 6 a 10 anni) e la secondaria (da 10 a 13 anni), come si evince dal prospetto riepilogativo che si deposita. La turnazione delle lezioni in orario pomeridiano, comporta che alcuni alunni disabili non potrebbero più frequentare le lezioni, in quanto si 32 sottopongono a trattamenti terapeutici proprio durante le ore pomeridiane, sicché diventerebbe impossibile conciliare i due impegni. In ogni caso, anche per la rimanente parte si avrebbe una destabilizzazione della loro normale vita quotidiana, caratterizzata sino ad oggi da scansioni temporali precise e già assimilate, la cui variazione comporterebbe di certo gravi problemi di adattamento».

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Il Comune replica e puntualizza: «Un’azione di non bell’esempio»

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2 Commenti

2 Commenti

  1. Alberto

    23 Febbraio 2019 at 21:56

    Si deve velocizzare il risanamento delle scuole danneggiate

  2. francesco

    22 Febbraio 2019 at 16:51

    Giustissimo il ricorso al TAR, il Sindaco può disporre dei locali scolastici, mo non ha alcun potere sulla turnazione, non può decidere gli orari degli insegnanti, non sono suoi impiegati. La didattica è competenza del consiglio d’istituto, non del Comune.
    La scelta giusta sarebbe stata “dare” mezza scuola alla Sturzo, che nella “propria metà” si sarebbe gestita a suo piacimento, mattina e pomeriggi. Ma sono tutti troppo limitati per arrivare ad una semplice idea del genere…

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Cronaca

Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati

Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti

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Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).

Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.

Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.

Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.

In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.

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