Cronaca
Sentiti i familiari di alcune vittime: «Sì, congiunti morti in ambulanza»

di Vittorio Fiorenza
«Sì, il nostro congiunto è morto in ambulanza. Uscito vivo dall’ospedale, ma arrivato morto a casa». I familiari di alcune vittime, davanti la Corte d’Assise di Catania, hanno confermato il dettaglio fondamentale: la morte avvenuta nel breve tragitto dall’ospedale alle proprie abitazioni, dopo che i loro congiunti erano stati dimessi perché dichiarati in fin di vita.
Il processo è quello del caso della “Ambulanza della morte”, per il quale la Procura accusa di omicidio volontario (attraverso iniezioni d’aria nelle vene) Davide Garofalo (a cui vengono attribuite tre uccisioni) e Agatino Scalisi (a cui si contesta un quarto episodio).
In Corte d’Assise si discute la posizione di Garofalo, in carcere dal dicembre 2017: sentiti già alcuni parenti, si continuerà con altri familiari delle vittime nell’udienza del 5 marzo. Da decidere ancora se saranno sentiti pure –come richiesto dalla difesa dell’imputato, l’avv. Turi Liotta– autori e inviati de “Le Iene” (Roberta Rei, Diego Gandolfo e Roberto Marcanti), che con i loro servizi e la formalizzazione della denuncia presso la Procura di Catania hanno dato il via all’inchiesta.
Con rito abbreviato, invece, sarà giudicato l’altro “ambulanziere”, Agatino Scalisi, che si trova a piede libero. L’udienza per lui è prevista il prossimo 4 aprile.
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Cronaca
Basta un commento per il colore del cappellino indossato e scoppia la rissa
Quattro giovani (di cui due minorenni) denunciati dai carabinieri di Biancavilla per una violenta lite

In quattro, tutti giovanissimi, denunciati dai carabinieri di Biancavilla per una violenta rissa. È bastato un commento rivolto da un 17enne di origine straniera ad un suo coetaneo per accendere gli animi. Un banale commento sul colore acceso del cappello da baseball indossato.
Dalla discussione animata agli insulti, fino a passare all’aggressione fisica con calci e pugni. Una lite che, oltre ai 17enni, ha coinvolto anche i loro due rispettivi amici, entrambi maggiorenni.
I passanti che hanno assistito alla rissa, spaventati, hanno allertato i carabinieri, ma i quattro giovani erano già andati via. Ai militari, tuttavia, sono bastate 48 ore per individuare le persone coinvolte e a ricostruire i fatti accaduti.
Tra i partecipanti, presente anche un 22enne straniero, vecchia conoscenza dei carabinieri di Biancavilla, che già nel novembre 2022, era stato denunciato per un’altra rissa, a causa della quale era stato sottoposto al Daspo Urbano. All’origine di quell’episodio di violenza, la relazione sentimentale con una 18enne, apertamente osteggiata dai familiari della ragazza. Familiari che, per impedire la continuazione del rapporto, li avevano seguiti ed aggrediti mentre passeggiavano in centro.
Per questi motivi, ora, il 22enne è stato denunciato, non solo per la partecipazione alla rissa, ma anche per aver violato la prescrizione imposta dal Daspo Urbano di non stazionare nei pressi di locali adibiti alla somministrazione di alimenti e bevande.
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