Cronaca
Il caso “Ambulanza della morte” «Siano sentiti inviati de Le Iene»
di Vittorio Fiorenza
Al processo siano sentiti i tre autori e giornalisti del programma di Italia 1 “Le Iene”, che hanno denunciato e sollevato il caso. L’inchiesta è quella della “ambulanza della morte” per fatti avvenuti a Biancavilla tra il 2014 e il 2016. Gli imputati sono due, entrambi di Adrano, accusati di omicidio aggravato ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Agatino Scalisi seguirà il rito abbreviato (l’udienza sarà il 4 aprile), mentre Davide Garofalo il rito ordinario. Proprio ieri mattina, nell’udienza davanti alla prima sezione della Corte d’Assise di Catania, il legale di quest’ultimo, l’avv. Turi Liotta, ha avanzato la richiesta di sentire gli inviati de “Le Iene”, Roberta Rei, Diego Gandolfo e Roberto Marcanti, gli stessi che hanno realizzato diversi servizi con testimonianze che hanno dato il via alla Procura di Catania per l’indagine.
Nella stessa udienza sono state formalizzate le costituzioni di parte civile di altri tre familiari delle vittime e di alcune associazioni. Corretta e integrata anche la costituzione (sia per il reato di omicidio che per quello di estorsione) da parte del Comune di Biancavilla. Depositata anche la lista dei testimoni. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 21 febbraio, giorno in cui la Corte si pronuncerà in merito alla richiesta dell’avv. Liotta di sentire gli inviati del programma di Italia 1.
Come avevano raccontato “Le Iene”, la tecnica utilizzata dai due imputati, ora contestata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo, sarebbe stata quella di iniettare aria nelle vene a malati terminali, nel tragitto in ambulanza privata dall’ospedale a casa, procurando il loro decesso per embolia gassosa e sostenendo che erano morti per cause naturali. Lo scopo era guadagnare 200-300 euro, quale provvigione riconosciuta dall’agenzia di pompe funebri che si era “aggiudicata” il servizio per il funerale col consenso dei clan mafiosi di Adrano e Biancavilla.
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Cronaca
Una donna chiede aiuto alla polizia: «Io, violentata in un garage di Biancavilla»
La presunta vittima, come riportato da MeridioNews, ha presentato una denuncia: indagini in corso
Una donna sarebbe stata violentata all’interno di un garage di Biancavilla, mentre si trovava in auto con un uomo di 50 anni. La presunta vittima avrebbe già presentato querela e le indagini affidate alla polizia, sono in corso.
È quanto riporta il quotidiano online MeridioNews. Il fatto sarebbe avvenuto la notte dell’1 settembre, quando la donna avrebbe chiesto aiuto alle forze dell’ordine nei pressi di una stazione di servizio, non lontana dall’ospedale “Garibaldi” di Nesima. Proprio nella struttura sanitaria, la donna sarebbe stata visitata, riscontrando segni compatibili con una violenza sessuale. Ai poliziotti, la presunta vittima avrebbe detto che l’abuso sarebbe avvenuto in un garage di Biancavilla di proprietà dell’uomo, mentre era all’interno della vettura di quest’ultimo.
Secondo quanto riporta MerdioNews, gli agenti di polizia hanno già identificato il 50enne, effettuato i rilievi scientifici e sequestrato la sua auto. L’uomo risulta denunciato in stato di libertà, a disposizione dell’autorità giudiziaria per ulteriori approfondimenti e verifiche, nel tentativo di fare luce su questo caso.
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