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L'Intervento

Parlano gli insegnanti del 2° Circolo: «Doppi turni, cambi inopportuni»

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L’INTERVENTO. Ancora discussioni sui doppi turni nelle scuole, a seguito dei danneggiamenti degli edifici causati dal terremoto del 6 ottobre. Qui la lettera dei docenti del 2° Circolo didattico inviata al sindaco.

 

La comunità docente del Secondo Circolo Didattico di Biancavilla, rompe il silenzio tenuto in questi mesi trascorsi dalla terribile notte del 6 ottobre, quando il terremoto è venuto a sconvolgere la città danneggiando pesantemente alcuni edifici scolastici, costretti, solo per questo, ad affrontare e proseguire in condizioni di estrema precarietà e disagio, l’anno scolastico appena iniziato. Manifesta sincero rammarico e disappunto per i toni polemici che hanno accompagnato l’evolversi delle note vicende tese ad assicurare il diritto all’istruzione per tutti gli studenti della città. Pur condividendo le preoccupazioni per il clima di pericolosità sociale sviluppatosi in città e posto a base dell’ordinanza sindacale nr.10 del 8/02/2019, non si riconosce nel giudizio negativo che, nella stessa ordinanza, accomuna tutte le scuole circa la mancanza di disponibilità al colloquio ed alla soluzione condivisa. In proposito il Collegio dei docenti tiene a precisare quanto segue:

  1. la nostra scuola è stata gravemente colpita dal terremoto nel plesso Verga ed ivi costretta a rimodulare l’offerta didattica riducendo il tempo scuola, articolando le attività didattiche su doppi turni, stravolgendo e riformulando, più volte nel corso di questi mesi, il piano delle attività del personale docente ed Ata nonchè l’orario di servizio di tutto il personale;
  2. nonostante quanto sopra, richiesta e coinvolta nelle ricerca di spazi didattici per gli alunni della Scuola Sturzo, la nostra scuola ha offerto il massimo che poteva consegnando alla disponibilità pomeridiana della Scuola Sturzo ben 7 aule delle 8 di propria pertinenza al plesso Mandorli (87%);
  3. la nostra scuola, pur non potendo da sola (per l’esiguità degli ambienti di cui dispone) risolvere il disagio degli studenti della Sturzo, si è dimostrata comunque sensibile agli inviti dell’Amministrazione, offrendo già il 21 dicembre (comunicata con pec del 3/01/2019) la disponibilità alla turnazione senza ricevere in merito alcun riscontro;
  4. nella sicura convinzione dell’inopportunità pedagogica, oltre che giuridica, di alternare i turni tra ordini di scuola differenti, ha sempre dichiarato di voler condividere la sorte dei propri alunni di scuola primaria con quella dei “vicini di casa” ovvero gli alunni della scuola primaria dell’IC Bruno con cui si condivide Via Dei Mandorli, l’edificio scolastico ed a tal fine, in uno dei momenti di faticosa ricerca delle possibili soluzioni, è arrivata anche ad offrire (con pec del 22/01/19) la disponibilità esclusiva (per l’intera giornata scolastica) di ben 3 aule! (le stesse ben avrebbero potuto essere utilizzate per alleviare il disagio della frequenza pomeridiana ai propri alunni delle classi prime del plesso Verga);
  5. alla precisa richiesta che, dovendo svolgere attività didattica in orario pomeridiano anche in via Dei Mandorli, si potesse comunque assicurare l’orario già praticato al plesso Verga (13:45/18:45), non è stata data, al momento, alcuna rassicurazione o risposta positiva.

Per quanto sopra espresso si ritiene di avere certamente dimostrato grande sensibilità e disponibilità al dialogo ed alla ricerca di una soluzione condivisa; di aver mantenuto, nonostante tutto, lo stile che ha sempre contraddistinto la nostra Istituzione scolastica che offre da anni un servizio di qualità realizzando un’offerta formativa che convince l’utenza e permea il territorio ottenendo sempre larghi consensi anche a dispetto di un evidente calo demografico.

I docenti del Secondo Circolo didattico di Biancavilla

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L’assessore Daniela Russo: «La turnazione è un fatto di equità»

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L'Intervento

«Nel ricordo di Borsellino, l’impegno è combattere la mentalità mafiosa»

Ci scrive l’assessore Vincenzo Randazzo: una riflessione su via D’Amelio che riguarda Biancavilla

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Gentile direttore di Biancavilla Oggi,

oggi si ricorda la tragica morte del giudice Paolo Borsellino e di cinque agenti della sua scorta, tra i quali una donna. L’amministrazione comunale ha organizzato una fiaccolata che da Villa delle Favare giungerà a Piazza Falcone e Borsellino. A questa iniziativa partecipano, oltre alle diverse associazioni di volontariato, anche i ragazzi e i giovani dei diversi Grest. Una manifestazione importante per condividere il ricordo di uno degli eventi più tragici della storia italiana e caratterizzata dalla seria e concreta lotta contro il sistema mafioso, ma soprattutto contro la sua mentalità.

Ecco il punto: il messaggio di Paolo Borsellino e il suo volontario sacrificio hanno dell’attualità ancora un valore? Le nuove generazioni li recepiscono? Qualche dubbio mi sorge se guardo ai modelli sociali e culturali prevalenti: individualismo esasperato, esagerata messa in mostra di atteggiamenti malandrineschi, menefreghismo, esibizione del proprio desiderio di dominio, farsi ragione con la violenza… Appunto, mentalità mafiosa, che non poche volte determina risse.

Tutto questo rende vano quanto Paolo Borsellino ha cercato di insegnare e la cosa che amareggia di più è considerare un fesso il giudice palermitano. E come lui, fessi Falcone, Chinnici, Impastato, Don Puglisi, Livatino, Fava… E tanti che nel combattere la mafia sono caduti. Perdoni, direttore, il mio sfogo, ma tanto tanto tanto è il lavoro che va fatto. Come Amministrazione, certamente. Ma anche come famiglie, come istituzioni in senso lato, come scuola, come gruppi di volontariato… l’obiettivo è contrastare la mentalità mafiosa.

VINCENZO RANDAZZO, Assessore comunale

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Giardina: «Distefano eviti certe sparate e mediti sulla sconfitta disonorevole del Pd»

Prosegue la querelle: dopo l’intervento del presidente del Pd, ospitiamo l’esponente di maggioranza

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© Foto Biancavilla Oggi

Egregio direttore,

anche io chiedo ospitalità – cosa che non ho mai fatto – su Biancavilla Oggi perché costretto a rispondere all’ex collega Alfio Distefano, che stimo e apprezzo come persona, oltre all’immenso rispetto del suo ruolo politico e della sua appartenenza ad un partito lontanissimo dalle mie idee.

Ultimamente, però, forse a causa della durissima sconfitta elettorale, Distefano ha delle uscite pubbliche discutibili, sparate senza essersi prima minimamente documentato. Anche io ho conosciuto l’amarezza della sconfitta per una manciata di voti ma non ho mai avuto reazioni simili. Forse Distefano prova rancore nei confronti dei cittadini, che hanno sonoramente messo ai margini la sua parte politica, in termini di consensi. Il suo obiettivo sembra essere quello di creare panico nei cittadini o esortarli ad un certo disordine sociale. Si veda la sua sparata sul “salasso” della bollettazione Tari 2023. In realtà, non si è accorto che quest’anno la bollettazione è unica mentre l’anno scorso era divisa in acconto e saldo. Tutto questo non fa altro che ridicolizzare il ruolo politico dello stesso Distefano.

L’intervento di Distefano è di pura propaganda elettorale, ad elezioni ormai concluse, camuffato da “diritto di replica” alla cronaca fatta da Biancavilla Oggi. L’ex collega mi accusa di essere un ingordo di poltrone. La mia nomina ad assessore è del 9 giugno 2022. Ero sì consigliere e presidente della 3a commissione consiliare permanente. Ma da come si può leggere nel verbale di convocazione del 7 settembre 2022 non vi era alcun componente di minoranza in commissione. Il ruolo di presidente mi era stato richiesto dai componenti stessi. Quando le commissioni, su richiesta di tutti i consiglieri, sono state rimodulate, alla prima seduta, convocata dal Presidente del Consiglio l’11 ottobre 2022, Distefano è stato subito nominato presidente, in quanto unico componente di minoranza. Quindi la sua richiesta di dimissioni ottemperata da me dopo 10 mesi è una balla bella e buona, proprio da esposto alla Procura.

Vengo poi definito “recordman di poltrone”. Faccio notare, invece, che il 30 dicembre 2022 ho avuto dal sindaco la delega di vice sindaco e, dopo qualche settimana, così come riportato anche su Biancavilla Oggi, ho lasciato la carica di consigliere comunale. Tutto questo per fare notare che le argomentazioni dell’ex consigliere del Pd sono prive di fondamento.

Per quanto riguarda l’assenza fisica e politica del Partito Democratico in Consiglio Comunale, parlano gli atti degli ultimi 5 anni. Da quando Distefano è “salito” in Aula, grazie alle dimissioni di Carmelo Mignemi per incompatibilità con il fratello Vincenzo nominato assessore, ha continuato sulla stessa falsariga. Assente nell’approvazione dei bilanci e degli atti importanti per la città e soprattutto privo di contenuti. Mai un emendamento al Bilancio o al piano triennale delle opere pubbliche. Mai un atto concreto ma solo proposte pretestuose e strampalate. Per esempio, quella di scavare un nuovo pozzo d’acqua per rispettare dei requisiti che dovevano esistere nel 2015.

Al presidente del Pd, Alfio Distefano, ricordo che una delle regole elementari non scritte della Politica è che di fronte ad una sconfitta elettorale, il massimo esponente di un partito rassegni sempre le dimissioni. Di fronte ad una sconfitta disonorevole come quella che la Sinistra ha rimediato a Biancavilla (un autentico cataclisma senza precedenti), oltre alle dimissioni, non dico che bisognerebbe darsi alla fuga, ma almeno rimanere qualche mese in silenzio. Un periodo necessario per comprendere gli errori della batosta inflitta dai biancavillesi e rendersi consapevoli che i cittadini hanno deciso fortemente, democraticamente e liberamente di affidare la città al Centrodestra. Con stima,

VINCENZO GIARDINA

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DOSSIER MAFIA

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