Cronaca
Una folla in lacrime per Gabriele, lo strazio degli amici: «Perché?»

di Vittorio Fiorenza
«Perché?». Un interrogativo che nella chiesa dell’Annunziata di Biancavilla riecheggia, tra i tanti giovanissimi, poco più che bambini, che singhiozzano e, in un pianto incontenibile, si sorreggono l’un l’altro, per farsi forza. Già, perché? Difficile dare una risposta alla folla di persone, raccolta per l’ultimo saluto a Gabriele Di Primo, il 17enne rimasto vittima di un incidente stradale sulla Sp 156, nello scontro tra il suo scooter e un’auto.
Le celebrazione è stata presieduta dal parroco, padre Antonino Tomasello, ma è stato padre Giovambattista Zappalà a tenere l’omelia.
«Dovete sentire –ha detto, rivolgendosi alla famiglia– la vicinanza di tutta la cittadinanza di Biancavilla. Tutti vi siamo vicini. A voi colpiti da questo lutto esprimiamo la nostra solidarietà. Non sentitevi soli. C’è l’affetto, l’amore di tutti, anche di chi non vi conosce personalmente». E ai genitori di Gabriele: «Alfio e Carmela, voi siete persone di fede. Avete una fede forte e robusta, che vi aiuterà come uno spiraglio di luce in questo momento di tenebre che state vivendo».
Ma quell’interrogativo è lacerante: «Perché?». Tenta una riflessione, padre Giovanni: «La fede non dà le risposte ai tanti “perché” che si affollano nella nostra mente. Di sicuro, la fede ci dice dove siamo diretti, quale è la meta della nostra vita. Gesù lo ha detto tantissime volte. Noi siamo diretti in Paradiso. E per noi è l’ancora di salvezza. Gabriele è senz’altro in Paradiso».
Lo ricorda bene, padre Giovanni, che lo ha visto crescere e frequentare la messa come chierichetto, l’oratorio, il gruppo dell’Azione Cattolica: «Un ragazzo vivace, tostu, come si dice dalle nostre parti. Ma mai volgare. Sempre educato. Con una sensibilità, che non tutti i ragazzi posseggono, ad avere attenzione verso gli altri».
Poi, la lettura di una preghiera di Sant’Agostino da parte di uno zio di Gabriele. Straziante la lettera che una ragazza ha voluto leggere, «a nome degli amici di Gabriele». Parole interrotte da applausi e pianti inconsolabili: «Come è ingiusta la vita. Fino a due giorni fa eravamo insieme a ridere e a scherzare. Parlavamo del tuo 18esimo compleanno che doveva essere perfetto. Invece siamo qui a passare i giorni più bruti della nostra vita. Non ci sono parole per descrivere il dolore immenso che stiamo provando. Tutto questo è ingiusto, non può essere vero. Un incubo dal quale vorremmo risvegliarci. Hai lasciato un vuoto incolmabile perché con te se ne è andato un pezzo della nostra vita. Rimarranno, però, impressi i nostri momenti più belli. Dove sono finiti tutti i nostri progetti? I nostri “Hey, vita, ci vediamo che mi manchi?” …adesso sei il nostro angelo custode che ci aiuterai in ogni difficoltà. Un abbraccio grandissimo, fratello nostro».
Uno strazio senza fine. All’uscita della bara bianca dalla chiesa, ancora un applauso. Poi, il corteo, verso il cimitero. L’ultimo abbraccio a Gabriele.
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Cronaca
Condivise video hot di una donna, condannato ad un anno di reclusione
Sentenza di primo grado dopo 5 anni: per l’uomo cade l’accusa di stalking, assolti altri tre imputati

Trattamento illecito di dati personali e diffamazione aggravata: sono i reati per i quali il Tribunale di Catania ha condannato un biancavillese, ritenuto responsabile della diffusione di immagini hot di una donna, anche lei di Biancavilla.
Alla quarta sezione penale, il giudice Dora Anastati ha inflitto una pena (sospesa) di un anno di reclusione e 1000 euro di multa. L’imputato dovrà sostenere anche il pagamento delle spese processuali, il pagamento delle spese legali della vittima (quantificati in 2500 euro) e il risarcimento danni (da definire in sede civile).
L’uomo è stato assolto, invece, dall’accusa di stalking. La Procura aveva chiesto per lui una condanna a 2 anni di carcere.
Nello stesso procedimento, assolti per non aver commesso il fatto altri tre biancavillesi, accusati di diffusione illecita di foto intime ai danni di una seconda donna di Biancavilla. Per ciascuno di loro, il pm aveva chiesto 1 anno di reclusione.
Morbosità su WhatsApp e Messenger
La vicenda risale al 2019 (non esisteva ancora il reato del “revenge porn”) e, seppur per episodi distinti, ha coinvolto due donne di Biancavilla. Video e foto in pose e atteggiamenti erotici che le ritraevano sono stati diffusi senza il loro consenso, diventando virali tramite WhatsApp e Messenger.
Le vittime hanno raccontato agli inquirenti gli effetti devastanti della condivisione non autorizzata di quelle immagini. Una di loro, in particolare, ha riferito come la sua vita sia stata sconvolta e distrutta, in ambito familiare e lavorativo.
Le indagini si sono avvalse anche delle attività tecniche della polizia postale, tenendo conto dell’attivismo di profili anonimi. L’inchiesta si è poi allargata, per un imputato, all’ipotesi degli atti persecutori. Un’accusa non provata, circoscrivendo quindi la condotta illecita alla sola diffusione dei video erotici con conseguente diffamazione e violazione della privacy.
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Cronaca
Pedone investito da un’auto nel viale Europa: trasferito in codice rosso
Il malcapitato trasportato all’ospedale “San Marco” di Catania, intervento dei vigili urbani

Un pedone è stato investito all’incrocio tra via Montessori e viale Europa, a Biancavilla. Secondo le prime informazioni, l’uomo stava attraversando la strada quando è stato colpito in pieno da un’auto in transito.
Sul posto, intervento del servizio del 118, il cui personale ha riscontrato ferite al volto e alla testa al malcapitato. Necessario, quindi, il suo trasferimento in codice rosso all’ospedale “San Marco” di Catania.
È toccato alla polizia municipale regolare il traffico e avviare i rilievi necessari a ricostruire la dinamica dell’incidente.
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