Politica
Luce, wifi, telecamere e colonnine: progettata la Biancavilla “smart”

Biancavilla all’anno zero (o quasi) in materia di risparmio energetico, approvvigionamento elettrico da fonti alternative e relativi servizi. Un cavallo di battaglia che nel centro etneo ha avuto i simboli del Movimento 5 Stelle, i cui attivisti, con il coinvolgimento della deputazione regionale, alcuni anni fa riuscirono ad osteggiare un bando comunale perché ritenuto privo di adeguate garanzie di trasparenza, conveniente a pochi privati ma lontano dagli interessi dei cittadini. Un capitolo chiuso in maniera fragorosa con minacce di esposti alla Procura della Repubblica. Poi, il nulla.
Adesso, per riprendere il tempo perduto, la nuova amministrazione comunale ha intrapreso un’altra via, nel tentativo di allineare il centro etneo con la modernità e l’innovazione tecnologica. Il progetto è di un milione di euro ed è articolato in diversi ambiti di servizi: dalla pubblica illuminazione alle postazioni wifi a cui connettersi gratuitamente, dalle telecamere di videosorveglianza da dislocare in vari punti del territorio comunale ai pannelli luminosi informativi, fino alle colonnine per la ricarica delle auto elettriche.
Per ottenere le risorse necessarie alla realizzazione degli impianti, l’amministrazione comunale del sindaco Antonio Bonanno ha già prodotto e presentato tutta la documentazione necessaria, intercettando l’opportunità offerta dal bando dell’avviso “Po Fesr”. Sono interventi che riguarderanno, in particolare, le aree periferiche della città e che porteranno, se realizzati, anche ad un sensibile risparmio sul costo dell’energia elettrica.
«Il progetto – spiega il sindaco Antonio Bonanno – è stato redatto dagli uffici comunali e prevede, tra le altre cose, oltre alla riqualificazione di parte di impianti pubblica illuminazione anche sistemi di video-sorveglianza di spazi pubblici ai fini della sicurezza della nostra comunità. È un ambito al quale teniamo molto e sul quale ci siamo immediatamente mossi. È questa la mia visione di “smart city”: una città finalmente moderna e all’avanguardia. Ma siamo soltanto all’inizio».
Un’azione che porterà anche alla riduzione dell’emissione dei cosiddetti “gas climalteranti” che incidono pesantemente sull’ambiente.
«Assieme all’Energy manager del Comune, l’ingegnere Pier Francesco Scandura, ed agli uffici comunali – prosegue il primo cittadino biancavillese – abbiamo predisposto un Piano che ci consentirà di realizzare opere e servizi che non intaccheranno le tasche dei biancavillesi. Intento della mia amministrazione è quello di proseguire per questa strada».
Il Comune di Biancavilla, infatti, è attualmente impegnato anche nella redazione di ulteriori tre progetti che riguardano gli edifici di proprietà dell’ente con l’obiettivo di ridurre drasticamente i consumi energetici.
Tutti progetti pensati per la comunità. Ma la cultura del risparmio energetico e le opportunità ad essa connessa devono potere arrivare anche a famiglie e imprese. Per questo, da alcune settimane, al palazzo comunale è attivo uno sportello per offrire consulenza gratuita sui finanziamenti a disposizione e gli incentivi, per esempio quelli riferiti alla riqualificazione energetica delle abitazioni.
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Politica
La protesta Dem: «Chiarezza sui pini abbattuti», il sindaco: «Piantatela»
Flash mob del gruppo politico in piazza Falcone-Borsellino, Bonanno annuncia 100 alberi a Spartiviale

Il gruppo politico “Democratici per Biancavilla” ha promosso un’azione di protesta in piazza Falcone-Borsellino in dissenso al taglio degli alberi di pino, avvenuto nell’ambito dei lavori di riqualificazione dell’area e dell’intero quartiere.
«Non siamo contrari alla riqualificazione del quartiere Spartiviali. Non vogliamo – hanno specificato i promotori – che altre piazze con alberi di valore subiscano la stessa sorte. Per questo, lungo la rete di protezione del cantiere, sono stati affissi cartelli con frasi a tutela del patrimonio arboreo cittadino, messaggi di autori intellettuali che invitano alla riflessione».
I Dem invitano il sindaco «a leggere i manifesti affissi, in modo che possa trarne ispirazione nella sua futura attività amministrativa. La tutela dell’ambiente non è un’opzione, ma un dovere per tutti ed in particolare per chi espleta una funzione pubblica».
Il sindaco: «Polemiche pretestuose»
Dal suo canto, Antonio Bonanno era intervenuto sulla polemica, spiegando gli interventi in atto: «Una piazza a misura di bambino con tanti, tantissimi, alberi e tante aree da gioco riservate ai nostri ragazzi. È ciò che sta per diventare piazza Falcone-Borsellino, al centro – in questi giorni – di polemiche pretestuose».
«Gli esperti di botanica urbana (e non i vivaisti) ci hanno raccomandato – ha specificato il primo cittadino – di non piantare pini e di togliere quelli già esistenti per evitare ancora danni. Il pino, infatti, ha un apparato radicale che non è adatto alle città moderne. Le radici sollevano l’asfalto e danneggiano tutto l’insieme. Abbiamo dovuto affrontare anche i problemi per debellare la processionaria del pino: interventi costosi e ripetuti nel tempo».
I Dem: «Trasparenza sugli affidamenti»
Parole su cui i Dem hanno ribattuto, sollecitando Bonanno «a rendere pubblici i progetti presentati dagli esperti di botanica urbana, visto che, in otto anni di amministrazione, non è riuscito a piantare nemmeno un albero in città. Inoltre, ricordiamo che un esponente della sua stessa maggioranza ed ex assessore comunale (cioè Marco Cantarella, ndr), è stato tra i primi a prendere le distanze da quanto accaduto, sollevando dubbi su certi “fortunati vivaisti”. Chiediamo chiarezza e trasparenza sugli eventuali affidamenti».
Bonanno, interpellato su questo punto da Biancavilla Oggi, smentisce il coinvolgimento di vivaisti o trattamenti di favore. «C’è da chiedersi, semmai, perché anni fa, in quella piazza siano stati piantati i pini che “promettevano” di rovinare tutto nel giro di qualche anno. Qualcuno protestò allora? Non mi pare».
«Se avessimo lasciato i pini dentro la piazza – conclude Bonanno – le loro radici avrebbero compromesso tutta l’opera di riqualificazione. Tagliati i pini che compromettono banchine e strade, in piazza Falcone-Borsellino stiamo per piantumare circa 50 alberi e oltre 100 in tutto il quartiere: arbusti particolarmente indicati per la forestazione urbana. Tantissimi alberi “buoni” coloreranno di verde la piazza simbolo del quartiere Spartiviale. A chi protesta dico quindi: piantatela. Anzi, fate come noi: piantate gli alberi giusti».
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Politica
Il taglio dei pini dà ossigeno alla politica: attacchi da destra a sinistra
Marco Cantarella e Alfio Distefano contro le modalità dei lavori in piazza Falcone-Borsellino

Il taglio degli alberi di pino di piazza Falcone-Borsellino, a Biancavilla, dà ossigeno alla politica locale. Prese di posizione e interventi polemici contro l’amministrazione comunale arrivano da destra e sinistra.
Non passano inosservati i toni usati da Marco Cantarella, già assessore ed attuale consigliere comunale di maggioranza. Prendendo spunto dal video pubblicato da Biancavilla Oggi, Cantarella non usa mezzi termini.
In un post su Facebook scrive: «Una riqualificazione che distrugge l’identità di una piazza… anziché avviare delle opere di valorizzazione e conservazione del bello, dell’unico polmone verde di un quartiere, si pensa bene di abbattere e uccidere decine di pini adulti… Un intervento vergognoso, uno sfregio inutile e costoso che andrà a vantaggio solo di qualche fortunato vivaista. Mi dissocio da questi tipi di interventi, che appartengono ad un modus operandi post guerra».
Dal fronte opposto, interviene pure Alfio Distefano del Partito democratico. «Il Consiglio Comunale – ricorda – aveva approvato all’unanimità una mia mozione per piantare 100 nuovi alberi in città, rimpiazzando le aiuole esistenti. Decisione ignorata, ancora una volta, da un’amministrazione che procede indisturbata, calpestando il ruolo del Consiglio Comunale e il bene della città».
«Dicono che verranno piantati nuovi alberi, ma – sottolinea Distefano, riferendosi al taglio dei pini – nel frattempo si taglia un pezzo di storia e si impoverisce il nostro verde pubblico. Ancora una volta, la destra cittadina si dimostra tutto tranne che una soluzione per l’ambiente e la qualità della vita. Chi ne paga le conseguenze? Sempre e solo i cittadini».
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