L'Intervento
Il caso della “fiera del bestiame”, nota dei legali dei vigili urbani
Nella nostra qualità di difensori dei sigg.ri Currò Placido, Pulia Anna Maria, Tempera Carmelo, Zuccarello Santo, Messina Luca, Randazzo Grazia, tutti appartenenti al Corpo della Polizia Municipale di Biancavilla, in riferimento all’articolo “Violenze alla fiera di San Placido: 18 imputati (8 sono vigili urbani)” pubblicato il 9.5.2018 dalla vostra testata giornalistica, intendiamo precisare quanto segue: contrariamente da quanto asserito all’interno dello stesso, ai nostri assistiti è stato contestato esclusivamente di non avere compiuto tempestivamente un atto del proprio ufficio consistente nell’immediato intervento ai fini dello sgombro in Piazza Don Bosco delle aree pubbliche abusivamente occupate da una fiera di animali non autorizzata.
Non corrisponde al vero, pertanto, che le ragioni dell’accusa discenderebbero dal fatto che “non sarebbero intervenuti né in via preventiva per evitare il raduno del bestiame né quando è stato chiesto loro di sanzionare gli abusivi né al momento delle aggressioni”.
Nella considerazione delle circostanze concrete, oggetto della contestazione, va certamente sottolineato che i fatti si sono svolti nella giornata di Domenica 2 ottobre, giornata estremamente particolare per Biancavilla, non solo per la concomitanza della festa di San Placido, ma anche perché in quella stessa giornata si svolgeva una seduta del Consiglio Comunale ed aveva luogo una manifestazione pubblica del Volontariato cittadino.
I nostri assistiti, in quella giornata unici operatori della Polizia Municipale ad essere addetti ai servizi sulla pubblica via, con il loro lavoro e la loro presenza hanno garantito il regolare svolgimento delle manifestazioni pubbliche, dei lavori del Consiglio Comunale, della corretta viabilità nonché la gestione degli spazi pubblici destinati al commercio ambulante.
Sarà ovviamente il processo il luogo nel quale le ragioni degli indagati saranno dimostrate.
Ci preme, infine, precisare, che nessuna somma è stata erogata dalle casse del Comune per la difesa legale dei nostri assistiti: con le delibere a cui si fa riferimento nel suo articolo si è adottato, da parte della Giunta del Comune di Biancavilla, un preventivo impegno di spesa secondo quanto regolato da un recente “Regolamento in materia di assunzione del patrocinio e rimborso delle spese legali per i dipendenti e gli amministratori”, approvato dalla Giunta Municipale con delibera n. 134 dell’8.11.2017, in ossequio al C.C.N.L. del comparto Regioni ed autonomie locali del 14/9/2000 che disciplina il “diritto” del pubblico dipendente e/o amministratore pubblico, di essere tenuto indenne dalle spese legali per essere stato ingiustamente sottoposto a giudizio penale per fatti connessi all’espletamento del servizio o dell’ufficio.
Di conseguenza, proprio per un principio introdotto nel nostro ordinamento, i soggetti pubblici dipendenti potranno vedersi rimborsate le spese sostenute per la loro difesa in caso di assoluzione o, comunque, di conclusione favorevole del procedimento a loro carico.
In buona sostanza, se un Giudice o un Tribunale assolverà i soggetti oggi indagati per fatti connessi alla loro pubblica funzione, in quel caso e solo in quel caso, essi potranno avere il rimborso delle spese sostenute per un giudizio subito ingiustamente. È un principio di civiltà giuridica, e non un ingiusto privilegio.
Avv. Salvatore Catalfo e Avv. Vincenza Mineo
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L'Intervento
«Nel ricordo di Borsellino, l’impegno è combattere la mentalità mafiosa»
Ci scrive l’assessore Vincenzo Randazzo: una riflessione su via D’Amelio che riguarda Biancavilla
Gentile direttore di Biancavilla Oggi,
oggi si ricorda la tragica morte del giudice Paolo Borsellino e di cinque agenti della sua scorta, tra i quali una donna. L’amministrazione comunale ha organizzato una fiaccolata che da Villa delle Favare giungerà a Piazza Falcone e Borsellino. A questa iniziativa partecipano, oltre alle diverse associazioni di volontariato, anche i ragazzi e i giovani dei diversi Grest. Una manifestazione importante per condividere il ricordo di uno degli eventi più tragici della storia italiana e caratterizzata dalla seria e concreta lotta contro il sistema mafioso, ma soprattutto contro la sua mentalità.
Ecco il punto: il messaggio di Paolo Borsellino e il suo volontario sacrificio hanno dell’attualità ancora un valore? Le nuove generazioni li recepiscono? Qualche dubbio mi sorge se guardo ai modelli sociali e culturali prevalenti: individualismo esasperato, esagerata messa in mostra di atteggiamenti malandrineschi, menefreghismo, esibizione del proprio desiderio di dominio, farsi ragione con la violenza… Appunto, mentalità mafiosa, che non poche volte determina risse.
Tutto questo rende vano quanto Paolo Borsellino ha cercato di insegnare e la cosa che amareggia di più è considerare un fesso il giudice palermitano. E come lui, fessi Falcone, Chinnici, Impastato, Don Puglisi, Livatino, Fava… E tanti che nel combattere la mafia sono caduti. Perdoni, direttore, il mio sfogo, ma tanto tanto tanto è il lavoro che va fatto. Come Amministrazione, certamente. Ma anche come famiglie, come istituzioni in senso lato, come scuola, come gruppi di volontariato… l’obiettivo è contrastare la mentalità mafiosa.
VINCENZO RANDAZZO, Assessore comunale
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