Associazionismo
Un corso di preparazione per fare volontariato nei reparti dell’ospedale

di Alessandro Rapisarda
Aiutare gli ammalati ricoverati in strutture sanitarie ed assisterli, magari con una semplice parola di conforto. Per farlo è necessario, però, un’adeguata formazione. La stessa che si propone di fornire il corso, aperto a tutti, organizzato a Biancavilla dai “Volontari ospedalieri italiani”.
Offrire una preparazione a chi desidera entrare nel mondo del volontariato, all’interno di ospedali, centri di prima accoglienza, strutture di riabilitazione, case di riposo: è uno degli obiettivi che si pone l’associazione, impegnata ormai da diversi anni anche all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla.
Con la collaborazione di diversi medici e della ormai riconosciuta esperienza dei volontari, l’attività formativa si terrà a Villa delle Favare. Le iscrizioni vanno fatte entro il 2 maggio, a fronte di un contributo di 10 euro, chiamando al 347.5116003.
Il corso sarà aperto il 5 maggio, alle ore 17, con gli interventi, tra gli altri, del direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Giammanco, e del direttore del Distretto ospedaliero Ct2, Giuseppe Spampinato.
Le lezioni si terranno il lunedì e il mercoledì, fino al 4 giugno. I relatori sono Dina Castronovo (presidente dell’associazione Voi), il prevosto padre Pino Salerno, l’assessore Luigi D’Asero, e i medici Maria Concetta Cannella, Gaetano Gulino, Michele La Greca, Dino Pennisi, Maurizio Platania, Giuseppe Reina, Maria Rosa Campagna e Simona Consoli.
Alla fine del corso verrà rilasciato ai partecipanti un attestato di qualifica per il volontariato sociosanitario, utile a chi desidera iniziare servizi di volontariato con l’associazione o con altre realtà simili o per chi desidera avvicinarsi in maniera professionale a chi vessa in condizioni di sofferenza, all’interno di strutture sanitarie.
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Associazionismo
L’Avis di Biancavilla è senza una sede, il Comune offre i locali dell’ex macello
Il sindaco Antonio Bonanno: «Abbiamo sempre supportato l’associazione e continueremo a farlo»

I locali dell’ex macello di via Taranto, a Biancavilla, sono a piano terra e si prestano alle esigenze del volontariato, anche perché per anni utilizzati da associazioni locali. Per queste ragioni, il Comune di Biancavilla mette a disposizione dell’Avis alcune stanze.
È questa la soluzione del sindaco Antonio Bonanno per andare incontro alla sezione “Nino Tropea”, costretta a lasciare i locali del vecchio plesso ospedaliero di via Guglielmo Marconi (dove era ospitata dal 2018), in quanto l’Asp deve avviare i lavori per realizzare la “Casa di comunità”.
L’Avis di Biancavilla si ritrova al momento senza una sede, come spesso è successo nei 38 anni della sua storia. Circostanza che pregiudica lo svolgimento della sua attività, che è stata sempre in crescita, al punto che nel 2024 ha raggiunto il record delle 560 sacche di sangue raccolte. Da qui, l’appello lanciato, anche attraverso il nostro giornale, affinché si possa trovare un immobile idoneo.
Il sindaco Bonanno aveva già incontrato i vertici dell’associazione, prospettando l’offerta di un paio di stanze dell’ex macello comunale. Allo stato attuale ci sono dei lavori di riqualificazione dell’edificio: quelli interni sono ultimati, mancano da completare gli spazi esterni. Bisognerà attendere.
«Ho detto loro che alcune stanze dell’ex macello le mettiamo a disposizione, una volta finite le opere in corso. Nel frattempo, inoltre, abbiamo dato disponibilità – dice il primo cittadino – dei locali comunali di via Chieti per consentire il deposito degli arredi. Abbiamo sempre supportato l’Avis in quanto associazione meritevole del nostro territorio. C’era stata la nostra intercessione con l’Asp anche nel 2018, quando l’associazione trovò collocazione nei locali del vecchio plesso ospedaliero. Continueremo ad essere a fianco dell’Avis».
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Associazionismo
L’Avis di Biancavilla resta senza sede: «Dopo 38 anni, rischiamo di chiudere»
Via ai lavori per la “casa di comunità”, i volontari costretti a lasciare i locali del vecchio ospedale

L’Avis di Biancavilla si ritrova senza una sede. Dal 2018, l’associazione è stata ospitata dall’Asp in locali dell’ospedale (prima nel blocco di viale Cristoforo Colombo, poi nel plesso di via Guglielmo Marconi). Una collocazione che ha consentito ai volontari di operare adeguatamente, al punto che nel 2024 è stato raggiunto il record delle 560 sacche di sangue raccolte.
Adesso, però, l’azienda sanitaria deve eseguire i lavori per realizzare la cosiddetta “Casa di comunità”, destinata all’assistenza sanitaria di prossimità. I volontari della sezione Avis “Nino Tropea” devono sloggiare immediatamente. E si ritrovano, come accaduto spesso nel corso della loro storia, a cercare una nuova sede. Hanno bussato alle porte del Comune, ma non sembrano esserci soluzioni possibili, anche perché nei locali comunali di via Fratelli Cervi, di Villa delle Favare e dell’ex Ufficio di collocamento è in corso una riorganizzazione degli spazi per nuove e svariate esigenze.
Da qui, dunque, l’accorato appello dell’Avis affinché qualcuno possa offrire, anche in maniera temporanea, dei locali adeguati: l’importante è che l’immobile sia a piano terra con alcune stanze.
In questa situazione, c’è il rischio che le programmate raccolte di sangue possano non essere effettuate. In assenza di una soluzione stabile, poi, la mancanza di una sede idonea potrebbe pregiudicare del tutto ogni attività. Il rischio è che l’Avis di Biancavilla, dopo 38 anni di silenzioso e prezioso impegno, possa mettere fine alla propria storia. È dal 1987 che l’associazione opera a Biancavilla. Un lungo lasso di tempo in cui si è registrata una crescita dei soci, oltre ad iniziative di sensibilizzazione che hanno coinvolto le scuole, i giovani e l’intera comunità nella diffusione della cultura della donazione.
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