Associazionismo
Oltre 250 cartoni di alimenti raccolti a Biancavilla grazie a cento volontari


Una rappresentanza di volontari presente a IperFamila
di Alessandro Rapisarda
Biancavillesi ancora in prima linea contro la povertà: raccolti più di 250 cartoni di alimenti nell’annuale colletta promosso nei supermercati del paese, nell’ambito dell’annuale appuntamento nazionale.
Merito dell’ottimo risultato raggiunto si deve alla costante presenza nel territorio di una realtà già conosciuta e consolidata, come quella del Banco alimentare.
Grande partecipazione da parte dei volontari, provenienti dalle diverse realtà parrocchiali. Oltre 100 ragazzi che si sono alternati per l’intera giornata facenti capo alle Caritas della chiesa madre e dell’Annunziata, l’Azione cattolica della chiesa Sacro cuore, le Ex allieve e i cooperatori salesiani, i ragazzi del Servizio civile impegnate all’Istituto “Maria Ausiliatrice” e Casa di Maria
«Sì, abbiamo “sacrificato” un sabato pomeriggio – ci dice uno dei volontari – ma la sensazione di far parte di qualche cosa di più grande e di importante, qualcosa che serve al prossimo, ha dato al nostro sabato un significato diverso che lo rende speciale».
Tra le tante storie e testimonianze solidali, spicca quella di Marta, una delle volontarie che ogni anno a Milano si impegna in questa giornata. Essendo qui in vacanza, ha deciso di unirsi ai gruppi biancavillesi per sentirsi vicina alla sua classe impegnata a Milano nella raccolta, facendo così respirare agli altri volontari il grande lavoro svolto dal Banco alimentare in tutta Italia.
Un prezioso aiuto per quanti sono impegnati tutto l’anno per alleviare la povertà di centinaia di famiglie biancavillesi, a maggior ragione che in paese, come aveva segnalato un’inchiesta di Biancavilla Oggi, i casi di indigenza sono in aumento. Una realtà ben nota alle Caritas parrocchiali o a realtà come Casa Madre Teresa di Calcutta, in prima linea sul fronte della distribuzione di indumenti.
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Associazionismo
L’Avis di Biancavilla è senza una sede, il Comune offre i locali dell’ex macello
Il sindaco Antonio Bonanno: «Abbiamo sempre supportato l’associazione e continueremo a farlo»

I locali dell’ex macello di via Taranto, a Biancavilla, sono a piano terra e si prestano alle esigenze del volontariato, anche perché per anni utilizzati da associazioni locali. Per queste ragioni, il Comune di Biancavilla mette a disposizione dell’Avis alcune stanze.
È questa la soluzione del sindaco Antonio Bonanno per andare incontro alla sezione “Nino Tropea”, costretta a lasciare i locali del vecchio plesso ospedaliero di via Guglielmo Marconi (dove era ospitata dal 2018), in quanto l’Asp deve avviare i lavori per realizzare la “Casa di comunità”.
L’Avis di Biancavilla si ritrova al momento senza una sede, come spesso è successo nei 38 anni della sua storia. Circostanza che pregiudica lo svolgimento della sua attività, che è stata sempre in crescita, al punto che nel 2024 ha raggiunto il record delle 560 sacche di sangue raccolte. Da qui, l’appello lanciato, anche attraverso il nostro giornale, affinché si possa trovare un immobile idoneo.
Il sindaco Bonanno aveva già incontrato i vertici dell’associazione, prospettando l’offerta di un paio di stanze dell’ex macello comunale. Allo stato attuale ci sono dei lavori di riqualificazione dell’edificio: quelli interni sono ultimati, mancano da completare gli spazi esterni. Bisognerà attendere.
«Ho detto loro che alcune stanze dell’ex macello le mettiamo a disposizione, una volta finite le opere in corso. Nel frattempo, inoltre, abbiamo dato disponibilità – dice il primo cittadino – dei locali comunali di via Chieti per consentire il deposito degli arredi. Abbiamo sempre supportato l’Avis in quanto associazione meritevole del nostro territorio. C’era stata la nostra intercessione con l’Asp anche nel 2018, quando l’associazione trovò collocazione nei locali del vecchio plesso ospedaliero. Continueremo ad essere a fianco dell’Avis».
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Associazionismo
L’Avis di Biancavilla resta senza sede: «Dopo 38 anni, rischiamo di chiudere»
Via ai lavori per la “casa di comunità”, i volontari costretti a lasciare i locali del vecchio ospedale

L’Avis di Biancavilla si ritrova senza una sede. Dal 2018, l’associazione è stata ospitata dall’Asp in locali dell’ospedale (prima nel blocco di viale Cristoforo Colombo, poi nel plesso di via Guglielmo Marconi). Una collocazione che ha consentito ai volontari di operare adeguatamente, al punto che nel 2024 è stato raggiunto il record delle 560 sacche di sangue raccolte.
Adesso, però, l’azienda sanitaria deve eseguire i lavori per realizzare la cosiddetta “Casa di comunità”, destinata all’assistenza sanitaria di prossimità. I volontari della sezione Avis “Nino Tropea” devono sloggiare immediatamente. E si ritrovano, come accaduto spesso nel corso della loro storia, a cercare una nuova sede. Hanno bussato alle porte del Comune, ma non sembrano esserci soluzioni possibili, anche perché nei locali comunali di via Fratelli Cervi, di Villa delle Favare e dell’ex Ufficio di collocamento è in corso una riorganizzazione degli spazi per nuove e svariate esigenze.
Da qui, dunque, l’accorato appello dell’Avis affinché qualcuno possa offrire, anche in maniera temporanea, dei locali adeguati: l’importante è che l’immobile sia a piano terra con alcune stanze.
In questa situazione, c’è il rischio che le programmate raccolte di sangue possano non essere effettuate. In assenza di una soluzione stabile, poi, la mancanza di una sede idonea potrebbe pregiudicare del tutto ogni attività. Il rischio è che l’Avis di Biancavilla, dopo 38 anni di silenzioso e prezioso impegno, possa mettere fine alla propria storia. È dal 1987 che l’associazione opera a Biancavilla. Un lungo lasso di tempo in cui si è registrata una crescita dei soci, oltre ad iniziative di sensibilizzazione che hanno coinvolto le scuole, i giovani e l’intera comunità nella diffusione della cultura della donazione.
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