Fuori città
Fratelli Rizzo, “pionieri” del triathlon: sport di resistenza e forza di volontà
Un mix di prove una dopo l’altra: nuoto, ciclismo e corsa. È il triathlon. Ci vuole tanta resistenza e parecchia forza di volontà. Una disciplina sportiva non molto nota, ma sta riuscendo lo stesso ad attrarre sempre più atleti. Come Natale e Francesco Rizzo, due fratelli di Biancavilla, che fanno parte di Magma di Catania, squadra prima per punteggio e risultati in Sicilia.
I fratelli Rizzo sono gli unici del nostro comprensorio a praticare questo sport. E sono riusciti ad imporsi e a distinguersi. Francesco, dopo appena due anni di gare, si è classificato tra i primi 30 siciliani, posizionandosi primo di categoria per tre competizioni nel corso di quest’anno, oltre a partecipare all’«ironman».
Natale, dopo la prima stagione, si è posizionato tra i primi 50: un dettaglio non da poco, se si considera che ad ogni gara gli atleti partecipanti sono circa 250.
«Si tratta di uno sport sconosciuto nella nostra zona –dicono a Biancavilla Oggi, Natale e Francesco– il prossimo anno il nostro obbiettivo sarà migliorare le performance e magari far conoscere questo sport a fasce più ampie».
Ecco perché il programma del 2018 per i fratelli Rizzo prevede la partecipazione a diverse gare, a cominciare da quella del “TrinacriaHalf”, oltre al percorso triathlon sprint 750 mt di nuoto, 20 km di bici e 5 km di corsa del “Sicily triathlon series” e quello del “Trinacria wolf (mezzo “iroman”, gara a livello europeo) nonché 1,9 km di nuoto, 90 km di bici e 21 di corsa.
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Fuori città
I cent’anni di nonna Rosa Leocata, uno sguardo dolce che sa di giovinezza
Trasferitasi 15 anni fa da Biancavilla in Lombardia: festeggiata dal Comune e dalla parrocchia di Parona
Sette anni fa si è trasferita da Biancavilla a Parona, comune di 1900 abitanti in provincia di Pavia, dove vive con la nuora. Adesso che ha compiuto 100 anni, nonna Rosa è stata festeggiata dal piccolo comune lombardo. Per lei si sono mossi l’amministrazione comunale e la comunità parrocchiale di “San Pietro Apostolo” con padre Riccardo Campari. Il sindaco Massimo Bovo, in fascia tricolore, ha omaggiato la signora Rosa con un mazzo di fiori e una targa ricordo. A fianco a lei, le nipoti Rossella e Ramona Lavenia, Alfio La Delfa e Alessio Leotta, i pronipoti Alice e Francesco, la nuora Eveline Leleu.
Una vita lunga un secolo, quella di Rosa Leocata, nativa di Adrano, ma trasferitasi nel 1927 a Biancavilla, dove ha incontrato l’uomo della sua vita. Dal matrimonio con il marito Placido Lavenia, noto per il suo salone di parrucchiere per uomini e donne, sono nati tre figli: Vincenzo, Carmelo e Santina.
Nel racconto della sua vita non mancano, certo, cicatrici e rimpianti. Rimasta orfana di madre, non ha completato la scuola e, ancora oggi, quando il pensiero torna alla sua infanzia, il suo sguardo si riempie di malinconia: «Se solo avessi potuto studiare…». Ma da bambina imparò presto a lavorare, per poi lavorare come sarta, mostrando una dedizione e un senso del dovere che sarebbero stati il filo conduttore della sua esistenza. Il dolore più grande: la morte prematura dei figli.
«Segnata da sacrifici, dolori, amore sconfinato e una forza d’animo che le ha permesso di attraversare il tempo con dignità e dolcezza. La sua – raccontano i nipoti – è la storia di una donna che ha saputo affrontare ogni avversità trasformandola in un gesto d’amore per chi le stava accanto».
«Un esempio di resilienza»
Nonostante la lontananza dalla Sicilia, a dispetto della sua età, sa maneggiare il tablet ed è solita leggere Biancavilla Oggi per tenersi informata sul suo paese d’origine.
«Nonna Rosa – raccontano ancora i familiari – non ha mai smesso di essere una presenza stabile e affettuosa per chiunque le sia vicino. La sua casa è il rifugio di ricordi dolci e amari, raccontati con una lucidità sorprendente e uno sguardo che, a 100 anni, ancora sa di giovinezza».
«La sua non è solo la testimonianza di un secolo di storia, ma è il simbolo di una donna che non si è mai lasciata piegare dalle difficoltà. Oggi, nella sua lunga vita, possiamo leggere l’essenza stessa della resilienza: la capacità di amare oltre il dolore, di donarsi senza riserve, di accogliere il futuro con un sorriso, nonostante tutto».
Ecco perché questo speciale compleanno ha anche il valore di una conquista. E un’occasione di affetto e gratitudine, che in questo giorno unisce Biancavilla e Parona: «Alla nostra nonna centenaria, l’augurio di continuare a essere l’anima gentile che ispira chiunque abbia la fortuna di conoscerla. Buon compleanno, Rosa: cento anni di te sono un regalo per tutti noi».
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